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La plastica delle mascherine potrebbe essere trasformata in biocarburante

La plastica delle mascherine potrebbe essere trasformata in biocarburante

Dall'India arriva un'ipotetica soluzione per il riciclo dei dispositivi di protezione individuale basata sul processo chimico della pirolisi

Le mascherine monouso usate per proteggersi dal Covid-19 potrebbero diventare biocarburante. È l’ipotesi che giunge dalla ricerca di un gruppo di esperti della University of Petroleum and Energy Studies di Dehradun (India) e pubblicata dalla rivista Biofuels del gruppo Taylor & Francis. Il team sostiene che grazie a un processo chimico si potrebbe riciclare la marea di dispositivi di protezione personali contenti plastica usati in questi mesi. Una recente stima parla di 200 miliardi di mascherine e guanti usa e getta buttati.

Mascherine riciclo biocarburante

La ricerca sui dispositivi di protezione

I ricercatori sono arrivati alla conclusione dopo aver studiato un’ampia gamma di dispositivi monouso: guanti, mascherine (incluse le N-95), occhialini, schermi protettivi per il viso e camici. La maggior parte di questi è prodotta in tessuto non tessuto di polipropilene, un tipo di plastica difficile riciclare. Il team indiano, tuttavia, ha scoperto che è possibile farlo applicando su questi rifiuti la pirolisi, processo che sottopone il materiale ad alte temperature fino a scomporlo. Sarebbe sufficiente lasciarli per un’ora in un reattore termico per la pirolisi per ottenere un biocarburante liquido e sintetico con proprietà simili ai combustibili fossili.

Il metodo sarebbe molto più sostenibile del conferimento dei rifiuti in discarica o dell’incenerimento, sostengono gli autori. "La trasformazione non preverrebbe solo delle conseguenze pesanti per gli uomini e l’ambiente ma permetterebbe di creare una fonte di energia - aggiungono – Con la produzione di questo biocarburante si potrebbero risolvere allo stesso tempo il problema dei dispositivi di protezione individuale e quello della crescente domanda di energia".

Secondo la rivista Environmental Science & Technology, a causa della pandemia stiamo usando 129 miliardi di mascherine e 65 miliardi di guanti in plastica al mese. Dispositivi che chiaramente sono indispensabili per il personale medico impegnato ogni giorno in ospedale per salvare le vite delle persone affette da Covid-19. E che saranno ancora fondamentali per tutti i cittadini per evitare il contagio finché non si troverà un vaccino per questo nuovo coronavirus. Il tema della gestione di questi rifiuti, tuttavia, sta diventando sempre più urgente da affrontare. Conferendoli semplicemente nelle discariche impiegherebbero decenni per decomporsi con il rilascio di emissioni.

Una soluzione con qualche ombra

La produzione di biocarburante attraverso la pirolisi sembra una buona soluzione, ma nasconde delle ombre. Essendo un carburante, una volta in uso produrrebbe quei gas serra che il mondo è impegnato a contenere. Non si parla, dunque, di una soluzione pulita al 100 per cento. Ma con il mondo soffocato dalla plastica di mascherine e guanti potrebbe rivelarsi comunque la soluzione meno impattante rispetto a quelle esistenti.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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