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La cucina nippobrasiliana alla conquista dell'Italia

La cucina nippobrasiliana alla conquista dell'Italia

Avete mai sentito parlare della cucina nippobrasiliana? Un mix-up etnico popolare in Brasile che sta prendendo piede anche in Italia.

Se chiudiamo gli occhi e pensiamo alla cucina brasiliana il pensiero va subito alla manioca, alle patate, agli spiedini di carne, al riso e ai fagioli neri del feijoada, al platano fritto e a tanta coloratissima frutta tropicale. Mai ci verrebbe in mente, però, di accostare questi ingredienti a un piatto di sushi o a un bicchiere di sakè.

Eppure questo incontro culinario tra Brasile e Giappone, due paesi e due culture così lontane e diverse tra loro, è una realtà consolidata. Non solo infatti in Brasile, soprattutto a San Paolo, c’è una grande comunità giapponese ma tanti sono i ristoranti che mixano queste due cucine. Un trend culinario che da pochi anni sta conquistando anche la ristorazione europea, partendo proprio dall’Italia.

Storia e caratteristiche della cucina nippobrasiliana

Il Brasile, paese della samba e delle splendide spiagge bianche, ha in passato assistito alla colonizzazione e all’integrazione di culture diverse, provenienti dall'Europa, dall'Africa e, sorprendentemente, anche dal Giappone. La comunità di emigranti giapponesi, altrimenti noti come nikkei, iniziò per la prima volta ad entrare in Brasile nel 1908 e trovò lavoro nelle piantagioni di caffè del paese. Attualmente il Brasile è la patria di quasi due milioni di discendenti giapponesi, una delle più grandi comunità al di fuori del Giappone. A partire dal primo secolo i nikkei, spinti dal desiderio di mantenere intatta la loro identità culturale e le loro abitudini, hanno contribuito alla diffusione di specialità giapponesi nelle strade di San Paolo, in negozi e banchi al mercato.

Da un punto di vista della ristorazione in Brasile, la fusione della cucina giapponese con quella brasiliana si è inizialmente manifestata in chioschi e fast food chiamati temakerie, specializzati prevalentemente in coni di alga nori ripieni di riso, pesce crudo e altri ingredienti tipicamente brasiliani tra cui frutta fresca e salse, il tutto accompagnato da un cocktail Caipirinha. Oggi nel quartiere Liberdade di San Paolo, e non solo, abbondano i ristoranti giapponesi che vendono ramen e sushi ad ogni angolo e tanti sono i ristoranti che propongono contaminazioni culinarie nippobrasiliane.

La moda delle temakerie nippobrasiliane in Italia

Negli anni ‘90 questa nuova cucina ha fatto la sua gloriosa apparizione anche in Europa. In Italia il primo ristorante a importare il temaki sul territorio nazionale è stato il «Temakinho», che apre a Milano nel 2012, seguito poi da Roma e altre città. Ma quali sono le caratteristiche e i piatti di punta di questi ristoranti, sempre più di tendenza? Va detto innanzitutto che una delle prerogative è l’ambiente tipicamente carioca, ovvero informale, allegro, colorato e con ottima musica.

L’influenza e la tradizione giapponese è presente soprattutto nei piatti, essenziali, eleganti e dagli ingredienti e i profumi orientali, che si fondono perfettamente con quelli del Brasile. Tra i piatti presenti nei menù, oltre agli immancabili temaki, con o senza alga, finger food, tartare di pesce e varianti rivisitate di uramaki e futomaki abbinate a salse e decorazioni più o meno dolci o piccanti alla frutta (banana, mango, avocado, lime) ma anche a ingredienti vegetali tipicamente sudamericani come la patata dolce o il mais. Insomma, un tripudio di sapori dalle provenienze diverse ma che si esaltano a vicenda e che vale la pena di sperimentare, se non l'avete già fatto.


Ivana De Innocentis
Ivana De Innocentis
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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Nomade digitale, docente di social media marketing e scrittrice, appassionata di viaggi, arte, tecnologia e alimentazione vegetariana e vegana. In cucina ama prendere spunto dalle sue passioni, aggiungendo ingredienti naturali e un pizzico di creatività.
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