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Kissing a stranger, il liquore fatto con il vino sputato dai sommelier

Kissing a stranger, il liquore fatto con il vino sputato dai sommelier

Può sembrare disgustoso ma Kissing a Stranger è proprio un liquore fatto con il vino sputato dai sommelier. È australiano e, al di là di ogni possibile remora, è un’idea davvero brillante.

Kissing a stranger, il liquore fatto con il vino sputato dai sommelier, nasce dall’idea di Peter Bignell, della Tasmanian Belgrove Distillery. Un prodotto che sta a metà strada tra il genio e la follia, avendo tuttavia come leitmotiv la lotta allo spreco.

Il liquore fatto con il vino sputato dai sommelier contro lo spreco

A Bignell l’idea è venuta partecipando al Rootstock festival a Sydney, in cui tra i temi principali trattati, relativi al vino, vi era la sostenibilità delle pratiche produttive. Trovandosi lui stesso in un gruppo di assaggio notò che tali confronti stridevano con la diffusa pratica di sputare il vino dopo la degustazione. Vino che, inesorabilmente, sarebbe andato sprecato, senza l’invenzione di Kissing a stranger, il liquore fatto con il vino sputato dai sommelier. Accordatosi con gli organizzatori dell’evento, al termine di questo raccolse i contenitori col vino sputato.

Si trattava di un’incredibile quantità nell’ordine dei 500 litri che presto vennero distillati ottenendo, 12 mesi dopo, una quantità di liquore fatto con il vino sputato dai sommelier sufficiente per riempire 80 fiaschette. Anche il nome Kissing a stranger si mantiene in precario equilibrio tra il disgustoso e il geniale. Parte del liquore ottenuto è stato poi subito messo sul mercato, mentre un’altra porzione è stata destinata all’invecchiamento. Chi avesse dubbi sulla sicurezza e sull’igiene di tale pratica deve sforzarsi di abbandonarli, infatti. il vino sputato, subendo un processo di distillazione da origine a un risultato perfettamente sicuro e qualitativamente comparabile a un qualsiasi distillato. Poi il gusto è tutta un’altra questione, anche se a detta di chi lo ha assaggiato risulta piuttosto piacevole, paragonabile a un brandy non invecchiato.

Kissing a stranger, il liquore fatto con il vino sputato dai sommelier, non è certo l’unico esempio di alcolici prodotti con il contributo della saliva, due esempi sono il Kava, una bevanda delle Isole del Pacifico ricavata da una pianta che deve essere masticata prima di essere lavorata; così come una birra di mais peruviana che richiede la saliva per avviare gli enzimi del processo di fermentazione. Nel caso di Kissing a Stranger, il focus è sulla lotta allo spreco e questo liquore fatto con il vino sputato dai sommelier è la testimonianza che la sostenibilità «è negli occhi di chi guarda», o meglio, di chi riesce a immaginarla.


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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