Invecchiamento: attraverso il cibo assumiamo inquinanti che lo accelerano

Le sostanze inquinanti causano seri danni all’organismo e molte di esse, che assumiamo attraverso il cibo, accelerano anche l’invecchiamento delle cellule. A certificarlo ci ha pensato uno studio di recente pubblicato in Nutrients, che si è concentrato sui rischi connessi a PCB e diossine. A rendere l’impatto di questi composti tossici tanto rilevante sono le loro intrinseche caratteristiche e sapere a cosa fare attenzione risulta importante.

Lo studio
A concentrarsi su quanto alcuni inquinanti che assumiamo attraverso il cibo siano in grado di rendere più rapido l’invecchiamento delle cellule ci ha pensato un team dell’Università di Navarra. I ricercatori hanno indagato su un particolare tipo di sostanze tossiche, definite “composti organici resistenti”. Queste sostanze si dimostrano, come dice il nome, molto difficili da eliminare e risultano ormai ubiquitarie.
Si diffondono, infatti, in ambiente, acqua e alimenti e finiscono per accumularsi nel tessuto adiposo degli esseri viventi, causando seri danni a individui ed ecosistema. Per tracciare un bilancio gli scienziati hanno basato le loro analisi su 865 volontari di età superiore a 55 anni. Il focus è stato sull’impatto di bifenili policlorurati (PCB) e diossine.
Inquinanti nel cibo e invecchiamento
Lo studio ha rivelato dati inquietanti su come il cibo che mangiamo favorisca l’invecchiamento delle nostre cellule. È, infatti, emerso che un’elevata esposizione a composti organici resistenti si traduce in un aumento delle probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. A crescere è soprattutto, quindi, il rischio di ipertensione, arteriosclerosi e problemi cardiaci anche mortali. Obesità e diabete di tipo 2 sono altre patologie da tenere d’occhio, ma a preoccupare gli scienziati sono stati soprattutto i dati sull’invecchiamento.
Le analisi condotte sui volontari hanno, infatti, mostrato che l’assunzione di composti organici resistenti porta anche a un accorciamento dei telomeri. Si tratta di regioni di DNA che si trovano alle estremità dei cromosomi, alla cui lunghezza è legata sia l’aspettativa di vita di un individuo, sia il suo stato di salute generale.
A quali cibi fare attenzione?
Il fatto che alcune sostanze inquinanti a cui ci esponiamo attraverso il cibo possano favorire l’invecchiamento non deve essere preso alla leggera. I composti organici resistenti sono, infatti, in grado di reagire con i grassi e presentano una grande capacità di biomagnificazione. Sono, cioè, in grado di accumularsi all’interno dei tessuti fino a raggiungere, viaggiando attraverso la catena alimentare, livelli di concentrazione altissimi.
Tra i cibi maggiormente a rischio di contaminazione troviamo gli alimenti di origine animale, con carne, latte e latticini in testa. Pesce e crostacei non sono purtroppo da meno. Alte concentrazioni di molecole tossiche sono state trovate anche all’interno di cervello e fegato di diversi animali.
Fare attenzione agli inquinanti che introduciamo nel nostro organismo attraverso il cibo significa impegnarsi a contrastare l’invecchiamento precoce. Oltre il 90% della nostra esposizione ai composti organici resistenti è connessa alla dieta e gli autori dello studio sperano che le nuove scoperte facciano da punto di partenza per nuove ricerche. Capire come il nostro stile di vita influenzi DNA e genetica rappresenta infatti, una priorità.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.
