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In Congo abituano i gorilla alla presenza dell’uomo

In Congo abituano i gorilla alla presenza dell’uomo

Alcuni gorilla in Congo vengono assuefatti alla presenza dell’uomo per raccogliere finanziamenti volti a tutelare questi animali.

In Repubblica Democratica del Congo alcuni ambientalisti stanno cercando di abituare una famiglia di gorilla alla presenza dell’uomo. L’iniziativa ha lo scopo di permettere ai visitatori di avvicinarsi ai gorilla. Questa pratica può essere dannosa per l’animale selvatico, ma l’intento degli ambientalisti è quello di sensibilizzare la popolazione sulla tutela dei gorilla ed incentivare l’ecoturismo per finanziare i progetti di conservazione.

In Congo abituano i gorilla alla presenza dell’uomo
@envatoelements

I gorilla che si fanno avvicinare dall’uomo in Congo

Il gruppo di ambientalisti del Parco Nazionale Kahuzi-Biega della Repubblica Democratica del Congo sta tentando di abituare una famiglia di gorilla alla presenza dell’uomo. Questo processo è chiamato “assuefazione” e può richiedere anche diversi anni prima che si concluda definitivamente. L’operazione avrà successo solo se il gorilla alfa accetterà la presenza dell’uomo.

Abituare una famiglia di gorilla in Congo è una pratica controversa. Infatti, non è mai consigliato abituare un animale selvatico ad avvicinarsi all’uomo. Questa regola serve a tutelare sia la salute dell’animale sia quella dell’uomo. Tuttavia, l’iniziativa avviata in Congo riguarda una sola famiglia di gorilla ed ha come scopo quello di incrementare le entrate utili a finanziare altri progetti di conservazione dei gorilla e del loro habitat.

La famiglia di gorilla in Congo abituati all’uomo

L’assuefazione alla presenza dell’uomo riguarda solo una famiglia di gorilla in particolare che risiede in Repubblica Democratica del Congo. Il gorilla alfa è denominato “silver back” per via dei peli sul dorso che hanno un colore più chiaro, quasi argenteo. Il gorilla alfa di questa famiglia si chiama Mpungwe e non ha avuto una vita semplice.

Infatti, i suoi familiari furono uccisi durante la guerra civile in Congo nel 1996. Da allora ha vagato fino a formare una propria famiglia con esemplari femmina di altri gruppi di gorilla. Ora Mpungwe ha 35 anni ed è molto protettivo nei confronti della sua famiglia. Per questo motivo, l’operazione di assuefazione avrà successo solo se il silver back accetterà la presenza dell’uomo.

In Congo l’uomo ha decimato i gorilla

Anche i gorilla sono rimasti vittima delle guerre che, dal 1996 al 2003, hanno sconvolto il Congo. All’epoca i gorilla potevano essere cacciati dalla popolazione anche per potersene cibare. Oggi giorno le trappole dei bracconieri in Congo rappresentano ancora uno dei principali pericoli creati dall’uomo nei confronti dei gorilla.

Uno degli stessi cuccioli di cui Mpungwe è padre ha perso un piede a causa di una trappola tesa dall’uomo. Prima delle guerre in Congo, nell’area del Parco Nazionale erano presenti circa 630 gorilla. Attualmente, invece, la popolazione di gorilla è stimata a circa 170 esemplari suddivisi in tredici famiglie. Il bracconaggio è una piaga che colpisce molti animali.

Salvare i gorilla in Congo

Prima dell’assuefazione del gorilla chiamato Mpungwe e della sua famiglia, all’interno del Parco c’era un solo altro gruppo di gorilla abituati alla presenza dell’uomo. I realizzatori del progetto di assuefazione sanno che questa operazione non sarebbe necessaria se ci fossero più finanziamenti alla conservazione dei gorilla.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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