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Il pane all’acqua di mare: iposodico, rimineralizzante, buono

Il pane all’acqua di mare: iposodico, rimineralizzante, buono

Non poteva che arrivare da una città che si affaccia sul mare, l’idea del pane con acqua di mare. A Napoli, la ricetta iposodica e ricca di sali minerali che sostituisce sulla tavola il pane più tradizionale.

Il pane all’acqua di mare è un invenzione dei panificatori partenopei, nata dalla collaborazione dell’Unipan con Termomar e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dai panifici di San Sebastiano al Vesuvio, adesso è disponibile anche nei Supermercati Sole 365 e, dato il suo grande successo, non è escluso che presto la sua diffusione divenga ben più capillare.

Perché sceglierlo?

Innanzitutto perché il pane all’acqua di mare contiene meno sale. Infatti, essendo di base già prodotto con l’impiego dell’acqua marina nell’impasto, non è necessario aggiungere ulteriore dosi di sale. Questa privazione, quindi, non comporterà una rinuncia per il palato ma un beneficio per la salute. Un’ottima notizia quindi per tutti coloro che soffrono di pressione alta o vogliono contrastare la ritenzione idrica, senza però obbligarsi a mangiare insipido.

Per scendere un po’ più nei dettagli, il pane all’acqua di mare ha un contenuto dell’1,3% di sale per chilo di farina. Una bassa percentuale se confrontata al 2,5% della ricetta tradizionale. Un bel cambiamento se si pensa a quanto il pane sia presente nell’alimentazione di tutti i giorni nel nostro paese. Il problema del sale non è nuovo, basti sapere che la media nazionale del suo consumo giornaliero si attesta attorno agli 11 grammi: superando di molto i 5 grammi che sono suggeriti dall’OMS. Limite fissato per ridurre i rischi relativi alla pressione arteriosa e alle malattie cardiovascolari. Inoltre, da non sottovalutare per chi è attento all’ambiente, l’uso dell’acqua di mare è un notevole risparmio di quella potabile.

Come è fatto il pane all’acqua di mare

Innanzitutto partiamo dall’ingrediente che è alla base della peculiarità di questo pane: l’acqua. Quella utilizzata per realizzare il pane all’acqua di mare infatti, viene prodotta da un’azienda specifica: la Steralmar di Bisceglie. È questa ad aver brevettato il particolare sistema di decantazione che garantisce un filtraggio perfetto e permette di ottenere un’acqua minerale pura dal punto di vista microbiologico con l’ausilio dei raggi ultravioletti.

Grazie a questo procedimento vengono però preservati i restanti sali minerali. Restano quindi inalterate le quantità di magnesio, calcio, fluoro, potassio e iodio. Proprio da questi deriva un altro valore aggiunto del pane all’acqua di mare, che può vantare un livello di sali minerali più elevato rispetto alla versione classica. Dato dimostrato da una ricerca svolta dal CNR - Istituto di Scienze dell'Alimentazione.

A tal proposito, si è espressa Maria Grazia Volpe, ricercatrice del CNR: «Gli studi approfonditi sinora compiuti attestano le qualità del pane prodotto con l'acqua di mare, che è naturalmente ricco di elementi essenziali per la salute, oltre a essere un ottimo antiossidante. Il suo consumo è indicato per chi deve seguire una dieta povera di sodio e consente di arricchire la dieta di componenti fondamentali».


simonetta spissu
Simonetta Spissu
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Simonetta Spissu, una laurea magistrale in Culture moderne comparate, 29 anni e giornalista. Vive e lavora seguendo un semplice principio: tutto può esser scritto, per cui scrivo di tutto.
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