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Il calcio nella dieta è solo questione di latte?

Il calcio nella dieta è solo questione di latte?

Abbiamo già affrontato in un altro articolo un sale minerale importante per il nostro organismo, il magnesio, e visto come questo si trovi facilmente in molti alimenti. C’è però un minerale molto più in auge nelle discussione dietologiche, uno di quelli che ancora oggi è oggetto di numerosissimi studi e protagonista delle più disparate campagne di sensibilizzazione: oggi si parla di calcio.

Qualche generalità

Innanzitutto bisogna dire che il calcio è l’elemento minerale più abbondante nel nostro organismo. Ed è scontato, se ci pensate, poiché è uno dei costituenti primari del nostro scheletro: combinandosi con il fosforo infatti da vita all’idrossiapatite, un sale minerale complesso utilizzato come mattone da alcune proteine specifiche per la costruzione dell’apparato scheletrico. Così diventa anche chiaro, considerando che il 98-99% del calcio si trova nelle ossa, che esse non solo svolgono solamente l’evidente ruolo strutturale e protettivo, ma fungono anche da riserve di minerali. Quest’ultima parte è fondamentale perché lo ione calcio (Ca++) ha un ampio spettro di funzioni all’interno del nostro organismo: la contrazione muscolare ad esempio, alcune attivazioni enzimatiche, la trasmissione degli impulsi nervosi, la stessa permeabilità delle membrane cellulari e gioca un ruolo fondamentale nella moltiplicazione e differenziazione delle cellule, in cui è impiegato la quasi totalità del minerale non osseo.

Metabolismo ad orologeria

Normalmente assorbiamo solo il 35-40% del calcio che introduciamo nel nostro organismo con la dieta, anche se questa capacità può variare molte in base a diversi fattori, primo fra tutti l’età: quando siamo ancora cuccioli abbiamo un maggior potenziale di assorbimento, che si ridurrà progressivamente con l’invecchiamento. Altre variabili che ne modificano l’assorbimento sono l’apporto alimentare del sale minerale, il nostro stato di nutrizione, con riferimento in particolare alla presenza di Vit. D e in parte anche i flussi ormonali. In generale, anche la presenza di altre molecole nel pasto può rendere variabile l’assorbimento di questo minerale, dalla Vit. D citata poco più sopra, alla presenza di alcuni amminoacidi, o a quella degli zuccheri, guarda caso preferibilmente lattosio.

Latte e derivati

Non c’è niente da fare, gli alimenti che apportano la maggior parte del calcio dietetico sono quelli appartenenti al gruppo del latte e derivati (circa al 65% in una dieta tipica). Seguono in coda carne, pesce, cereali, ortaggi e verdure, questi ultimi due ne apportano circa il 12%. Discorso a parte per i legumi, potenzialmente ricchi di questo elemento ma purtroppo abbondanti anche di sostanze che ne impediscono la corretta assimilazione. Ancora in attesa di una conferma o una smentita da parte della comunità scientifica è il peso del calcio presente nell’acqua del rubinetto, che in alcuni casi potrebbe essere realmente degno di nota, ma secondo alcuni assolutamente non assorbibile. Alcuni studi invece dimostrerebbero che adeguate dosi di calcio nell’organismo porterebbero ad una maggiore facilità di perdita di peso.

Ma la verdura?

È indiscutibile che molte campagne pubblicitarie, soprattutto negli stati uniti, abbiano calcato parecchio la mano sulla faccenda del bicchiere di latte per le ossa forti. Ad esserne particolarmente stufa è la Harvard University e la sua School of Public Health, la quale ha pubblicato, ormai qualche anno fa, alcune linee guida che chiedono a gran voce la diminuzione del consumo di latte, in favore di alternative più salutari. Innanzitutto viene sottolineato come il calcio da solo sia in realtà abbastanza inutile, se non accostato alla Vit. D di cui parlavamo prima e all Vit. K, come del resto non si può ignorare che alti livelli di retinolo e grassi saturi, entrambi presenti nel latte, hanno l’effetto paradossale di indebolire le ossa. Allora ben vengano le verdure a foglia verde come il cavolo nero o quello cinese, il latte di soia e i legumi, anche se solo previa cottura.

Fonti: Infolatte - My-personaltrainer - Scienzavegetariana - Educazionenutrizionale

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.


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