Qualcuno potrebbe anche inorridire, ma nel futuro, probabilmente ci saranno i pomodori piccanti. Un obiettivo che dei fisiologi vegetali Irlandesi e brasiliani stanno perseguendo, grazie all’utilizzo della fantascientifica tecnologia CRISPR. Una recente metodologia di editing genetico che rende più facile ed efficace il «taglia e cuci» necessario a modificare il DNA di un organismo.
Come si faranno i pomodori piccanti con CRISPR
Non bisogna immaginarsi una mostruosità degna del laboratorio del dott. Frankenstein, perché di fatto, i pomodori piccanti ottenuti con l’ingegneria genetica, resteranno di fatto pomodori. Infatti, in sostanza, nulla verrà tolto e nulla verrà aggiunto al DNA degli ortaggi – o più correttamente frutti – bensì un gene già presente, verrà «semplicemente» attivato. Tale gene codifica per la capsaicina, la sostanza responsabile della piccantezza dei peperoncini. Ii pomodori ottenuti con CRISPR, quindi, produrranno tale sostanze, divenendo così piccanti.
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Al di là dello scopo meramente scientifico, produrre pomodori piccanti, potrebbe avere delle conseguenze anche sul settore agricolo. Il pomodoro risulta infatti ben più resistente e facile da coltivare che il peperoncino, senza contare che, grazie alla sua dimensione e struttura, assicurerebbe una resa certamente più elevata. Fra qualche anno per fare una saporita salsa piccante, probabilmente, basteranno solamente i pomodori.
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Interessante e divertente inoltre la riflessione di Lázaro E.P. Peres, dottore in Fisiologia vegetale all’Università di San Paolo in Brasile e co-autore della ricerca, il quale sostiene che se nel XVI secolo avessero avuto a disposizione questa tecnologia gli europei non avrebbero avuto bisogno di mettersi per mare alla ricerca di spezie e, probabilmente, la storia non avrebbe conosciuto il colonialismo così per come è stato. Potendo loro, a quel punto, crearsi le spezie in casa, ma probabilmente non immediatamente dal pomodoro che, come ben sappiamo, ha origini americane e giunse in Europa solo a circa metà del secolo.
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