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I fanghi di cartiera possono avere una seconda vita

I fanghi di cartiera possono avere una seconda vita

I fanghi di cartiera hanno caratteristiche che li rendono idonei per la creazione di un substrato su cui far crescere le piante in città.

A volte, siamo noi essere umani a dare un valore agli oggetti. Ne sono un esempio i rifiuti: possono essere considerati semplice spazzatura oppure possono diventare una risorsa da riutilizzare o riciclare. Anche i fanghi di cartiera spesso finiscono in discarica, ma possono avere una seconda vita diventando un elemento per la crescita delle piante nelle aree urbane.

fanghi di cartiera
@envatoelements

I fanghi di cartiera per far crescere le piante

I fanghi di cartiera spesso vengono considerati alla stregua di un rifiuto da portare in discarica e non pensarci più. In realtà possono essere ancora utili. Anche l'Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (IRET) ha parlato della valorizzazione dei fanghi di cartiera. Nello specifico, l'ente di ricerca specifica che i fanghi di disinchiostrazione di cartiera sono ricchi di sostanza organica ed hanno bassi livelli di inquinanti.

A queste loro caratteristiche se ne aggiunge un'altra fondamentale per riutilizzarli nella crescita delle piante nei contesti urbani. Una volta che sono pellettizzati (operazione industriale che trasforma materiali di piccole dimensioni e sottoforma di polvere in piccoli cilindri o sfere), hanno un'elevata capacità di trattenere l'acqua. Proprio per questo motivo i fanghi di cartiera possono essere utili per far crescere le piante nei contesti difficili, come possono essere le città.

La sperimentazione IRET

L'utilizzo dei fanghi di cartiera per sviluppare il verde urbano è oggetto di sperimentazione. Anche l'Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri ha effettuato degli esperimenti e delle prove con i fanghi di cartiera. Nello specifico, l'ente ha provato a miscelare gli scarti con altri componenti, come il compost. La miscela ottenuta è stata poi usata come substrato per dare alloggio a piante arboree ed erbacee.

Nelle sperimentazioni effettuate dall’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri alcune piante hanno dato maggiori risposte positive rispetto ad altre. Ad esempio, lecci e ciliegi coltivati in un vivaio che usava come substrato i fanghi di cartiera hanno dato segnali positivi e nel giro di due anni sono stati trapiantati negli spazi verdi dell'Area della Ricerca di Pisa.

Altri usi

I fanghi di cartiera sono composti principalmente da fibre che non sono più adatte per la realizzazione di nuovi fogli di carta. Per questo motivo, in passato l'abitudine era proprio quella di destinarli alla discarica. Oggi, però, le stesse aziende produttrici di carta si sono rese conto che i fanghi di cartiera rappresentano una risorsa di biomassa che può essere utilizzata in diversi modi.

Infatti, oltre al settore agricolo e florovivaistico, i fanghi di cartiera possono essere utilizzati anche in edilizia o conferiti nei termovalorizzatori per la produzione di calore (riducendo così la percentuale di quello prodotto con il metano). Tuttavia, permangono ancora degli ostacoli legislativi e burocratici che rallentano la realizzazione di impianti in grado di valorizzare questi scarti di produzione. Inoltre, il substrato sperimentale creato con i pellet di fango di cartiera può essere impiegato per sostener la vegetazione dei tetti verdi estensivi.

Ridurre i rifiuti

Il riutilizzo dei fanghi di cartiera per produrre calore o per aiutare le piante a crescere nei contesti urbani è la prova che i rifiuti possono avere una seconda vita. Per rendere tutto ciò realtà, però, serve che noi stessi cambiamo modo di vedere gli oggetti che ci circondano affinché vengano considerati e trattati come delle vere e proprie risorse.


Emmanuele Occhipinti
Scopri di più
Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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