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Funghi molto velenosi: quali sono le specie da evitare

Funghi molto velenosi: quali sono le specie da evitare

Nei boschi italiani si nascondono funghi velenosi molto pericolosi e riconoscerli permette di evitare intossicazioni

In Italia si possono trovare 5.000 funghi diversi e alcuni di essi sono molto velenosi. Ogni anno in Europa per intossicazioni finiscono in ospedale 10.000 persone. A morire sono, poi, in genere tra i 200 e i 300 individui. Capire quali sono le specie più pericolose e imparare a riconoscerle può, allora, diventare un vero e proprio salva vita.

funghi molto velenosi
Foto: vjgalaxy @Pixabay

1 Amanita Phalloides

Tra i funghi molto velenosi presenti nel nostro Paese spicca l’Amanita Phalloides, noto anche come Angelo della Morte. Esso, persino ingerito in piccole quantità, può provocare danni irreversibili a fegato e sistema nervoso centrale. Il fungo si presenta con un capello bianco-grigiastro-giallastro, liscio, talvolta con sfumature verdi. Le lamelle sono bianche. Il gambo appare bulboso, a volte striato. L’Amanita Phalloides cresce soprattutto nei boschi di latifoglie e di conifere.

2 Amanita Verna

Tra i funghi molto velenosi che sembrano concepiti dalla natura per ingannare l’uomo troviamo l’Amanita Verna. Questa specie si presenta di colore candido e ama i terreni calcarei, nei boschi di latifoglie. Il cappello, di forma emisferica che si allarga verso la base, appare liscio, e vira all’ocra nella parte centrale. Le lamelle sono chiare e fitte e il gambo è di forma cilindrica, bulboso alla base. Tale fungo se ingerito, porta in poche ore a casi di intossicazione gravi, con esito quasi sempre mortale.

3 Boletus Satanas

Tra i funghi molto velenosi a cui fare attenzione colpisce il Boletus Satanas, anche detto Porcino Malefico. Il cappello, del diametro di 10-30 cm, si presenta di colore bianco, con sfumature verdi e grigie. Il gambo è tozzo e appare giallognolo e non bianco-ocra come nel porcino. Una volta preso in mano il Boletus assume sfumature grigio-bluastre e, se tagliati, i pezzi virano al rossiccio. L’alto contenuto di peptide Bolesatina rende la specie tossica e le attribuisce un alto potenziale allucinogeno. I porcini malefici crescono in gruppetti, nei boschi di latifoglie.

4 Gyromitra Esculenta

Tra i funghi molto velenosi la Gyromitra Esculenta ha tratto in inganni molti. Esso attrae con il suo profumo gradevole, ma, se consumato crudo, è pericolosissimo a causa dell’alto contenuto di gyromitrina, sostanza cancerogena capace di danneggiare il fegato. Il fungo si presenta con un cappello bruno-rossiccio, detto mitra, che, con le sue pieghe, ricorda la forma di un cervello. Il gambo è biancastro, con sfumature rosa-viola. Esso predilige i terreni umidi, in montagna e raramente cresce nei boschi di latifoglie.

5 Amanita Muscaria

L’amanita Muscaria è forse il più popolare tra i funghi velenosi. Essa è conosciuta come il tipico “fungo delle fiabe”. Il suo aspetto risulta molto invitante. Il cappello è di colore rosso, con lamelle chiare, mentre il gambo appare chiaro e carnoso. Ingerirne anche piccole quantità può voler dire incorrere in sintomi gastrointestinali importanti, nonché in allucinazioni ed euforia, anche se l’esito mortale è raro. Trovarne dei piccoli gruppi nei boschi di latifoglie e conifere è tutt’altro che insolito.

Per chi vuole raccogliere funghi ricordare che ne esistono dei tipi molto velenosi è un must. Affidarsi a degli esperti o frequentare corsi prima di avventurarsi tra i boschi rimane consigliabile. La regola d’oro da tenere a mente resta, comunque, sempre una: in caso di dubbio, evitare e passare oltre è l’unica opzione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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