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Erbe selvatiche commestibili, quali sono e come raccoglierle

Erbe selvatiche commestibili, quali sono e come raccoglierle

Raccogliere erbe selvatiche richiede preparazione, pochi ma fondamentali consigli di un vero esperto ci aiuteranno a riconoscerle

Raccogliere erbe selvatiche commestibili è molto di più che un passatempo. Il foraging richiede qualche nozione botanica di base, una certa dose di pazienza e sicuramente esperienza sul campo. Proprio per questo nel nostro percorso verso la conoscenza delle erbe spontanee ci avvarremo dei preziosi consigli di Iseno Tamburlani, contadino esperto, raccoglitore appassionato e cuoco eccellente.

erbe spontanee raccolta
FOTO: Iseno Tamburlani

Qualche nozione di base sulle erbe spontanee

La biodiversità che il nostro territorio ha da offrire è strepitosa. Sapere questo è un punto di partenza fondamentale per avvicinarsi al foraging. Per intenderci, la cicoria, regina delle erbe selvatiche, comprende fino a una decina di varietà diverse. “In un solo metro quadrato si possono trovare da un minimo di due, tre varietà a un massimo di cinque, anche sei cicorie” spiega Iseno. Questo per dire che se si vuole una raccolta fruttuosa, oltre al tempo della perlustrazione necessario a trovare un buon punto, è importante conoscere il territorio che si va a esplorare e ciò che ha da offrire.

Quando si raccolgono le erbe selvatiche

La stagionalità è un fattore chiave per la raccolta delle erbe spontanee. Ovviamente il clima fa la differenza, ma in linea generale si inizia a uscire in campo a febbraio, con la disponibilità della prima lattughella. E i raccolti si incrementano successivamente, in primavera, il periodo migliore in assoluto. In questa stagione, e in particolare tra aprile e maggio, la presenza del fiore aiuterà a distinguere le varie tipologie di pianta.

Come raccogliere le erbe spontanee

Per uscire in passeggiata è buona norma munirsi di un coltello dalla lama di circa 20 cm e una piccola vanga. In base al tipo di pianta, infatti, si possono raccogliere le foglie, i fiori, il frutto o anche la radice. Questi strumenti ti aiuteranno a recidere senza danneggiare la pianta. Ancora, munirsi di un sacco di iuta o stoffa, o un cestino. Va bene anche una comune busta di plastica purché l’erba non vi rimanga ammucchiata per troppo tempo.

Elenco delle erbe spontanee più comuni

La straordinaria biodiversità dei nostri territori non consente di fornire un elenco esaustivo di tutte le piante spontanee commestibili reperibili in natura. Ma possiamo partire dall’elenco delle erbe selvatiche più comuni per scoprire, insieme a Iseno, come riconoscerle, raccoglierle e utilizzarle in cucina. Ecco quali sono:

  • Cicoria (Cichorium Intybus L.)
  • Portulaca o erba porcellana (Portulaca oleracea)
  • Asparago selvatico (Asparagus acutifolius L.)
  • Ortica (Urtica dioica)
  • Finocchietto (Foeniculum vulgare)
  • Cardo mariano (Silybum marianum)
  • Borragine (Borago officinalis)
  • Menta (Mentha arvensis L.)
  • Piantaggine (Plantago lanceolata)
  • Tarassaco (Taraxacum officinale)
  • Cerfoglio o prezzemolo selvatico (Petroselinum crispum).

Chi è Iseno Tamburlani

Iseno Tamburlani, nato e cresciuto a Giulianello (Latina), ormai da tempo organizza passeggiate guidate in campagna, nei territori dell’entroterra laziale. La sua passione per le erbe spontanee nasce a tavola e si sviluppa nei campi. E viene condivisa in passeggiata con chiunque voglia avventurarsi in questo settore o semplicemente godere di giornate all’insegna della natura e del buon cibo. La sua esperienza è riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale e gli è valsa la collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo-Bra (Torino) e con l’istituto di ricerca Bioversity International di Roma.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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