Edilizia a zero emissioni: i progressi dei Paesi scandinavi

Rendere l’edilizia a zero emissioni è tanto complicato, quanto viale e fortunatamente gli esempi virtuosi non mancano. I Paesi Scandinavi si stanno dimostrando all’avanguardia e, tra attrezzature a elettricità e costruzioni modulari il mondo sembra pronto al brusco cambiamento. I punti di criticità non mancano, ma i mezzi appaiono adeguati e il futuro lascia ben sperare.

Paesi scandinavi ed edilizia:
Rendere l’edilizia a zero emissioni è fondamentale. Tale settore è responsabile del 10% delle emissioni di gas serra e del 38% di quelle di CO2 dovute al consumo di energia. A Oslo è stato però realizzato il cantiere pilota di Olav Vs, il primo che punta alla decarbonizzazione. Lì ogni veicolo utilizzato è elettrico e inquinamento acustico e qualità dell’aria ne hanno tratto grandi vantaggi. Sono stati, infatti, risparmiati 35.000 l di diesel, oltre a 92.500 kg di CO2. La città ora punta a rendere tutti i cantieri comunali a zero emissioni entro il 2025 e a portare allo stesso punto anche l’edilizia privata entro il 2030. Progetti simili sono stati inaugurati anche in Danimarca e Finlandia.
Edilizia a zero emissioni:
Per rendere l’edilizia a zero emissioni esistono diverse strade. È in primis necessario abbandonare il diesel, e molti stanno puntando su elettricità e batterie. Ampd Energy a Hong Kong ne ha ideato un particolare sistema, denominato Enertainer. Esso è in grado di alimentare gru, ruspe e altri mezzi con un risparmio di emissioni dell’85% e una notevole riduzione del rumore. Raccogliere dati in tempo reale è altrettanto importante, per accelerare i processi e correggere i problemi. Un’altra diffusa strategia è poi il ricorso alla costruzione modulare per evitare sprechi. Soprattutto nei Paesi nordici, dove nei mesi invernali le ore di luce sono poche, essa è molto efficace.
Edilizia a zero emissioni e problemi:
La strada verso l’edilizia a zero emissioni è in salita. La problematica maggiore è oggi economica. I veicoli elettrici costano, infatti, il doppio di quelli a diesel. A lungo termine la loro alimentazione risulta più economica e la loro efficienza evita inutili sprechi, ma la spesa iniziale rimane elevata. Reperire l’elettricità necessaria ad alimentare un cantiere non è poi, semplice. In Norvegia, dove la rete è particolarmente sviluppata e il 98% dell’energia deriva dal rinnovabile risulta, per esempio, più agevole che altrove. Nel settore dell’edilizia sono, inoltre, coinvolte diverse figure professionali. L’accordo per un percorso comune richiede, dunque, tempo e formazione.
Nel contesto del riscaldamento globale promuovere l’edilizia a zero emissioni è cruciale. Il Cities Climate Leadership Group ha lanciato la Clean Construction Declaration che punta proprio a ciò. 40 città hanno aderito e fra esse rientrano Oslo, Budapest, Los Angeles e Città del Messico. Il tempo per costruire il futuro del pianeta scarseggia, e mai l’espressione è apparsa così ansiosamente letterale.
