Ecosistema Urbano 2025, cosa dice la classifica
Il rapporto Ecosistema Urbano misura le performance ambientali delle città italiane stilando una classifica e in questo 2025 i dati non appaiono consolanti. A occuparsene è Legambiente in collaborazione con Il Sole 24 Ore ed Ambiente Italia. Lo studio tiene conto di 19 indicatori distribuiti in 6 aree tematiche relative ad aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. Il quadro dipinto appare dominato dalle difficoltà ma alcuni esempi virtuosi spiccano.

Ecosistema Urbano: la classifica di Legambiente
Dal report Ecosistema Urbano 2025 emerge una classifica in cui le 106 città italiane capoluogo di provincia si dimostrano in difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi ambientali. Ancora nessuna realtà consegue il punteggio del 100% e, anzi, la media degli score risulta in calo di 3.8 punti percentuali rispetto a due anni fa. il valore si ferma quindi a quota 54.24%.
Sul podio degli esempi virtuosi troviamo:
- Trento (79.76%)
 - Mantova (78,74%)
 - Bergamo (71,82%)
 
Nel resto della top 10 figurano anche in ordine: Bolzano, Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna e Forlì.
A fare da fanalini di coda individuiamo invece:
- Crotone (23,11%)
 - Vibo Valentia (22,95%)
 - Reggio Calabria (21,33%)
 
La disomogeneità tra Nord e Sud della Penisola appare purtroppo ancora marcata. L’unica eccezione è rappresentata da Cosenza, che occupa il 16° posto in classifica.
Rapporto Ecosistema Urbano 2025: cosa funziona
La classifica di Ecosistema Urbano 2025 ci restituisce un quadro fatto di alti e bassi. A dare soddisfazioni sono in primis i dati relativi alla raccolta differenziata. Le media tocca in questo caso quota 65% e appare in continuo miglioramento anche se risulta in aumento la produzione di rifiuti. Anche per il trasporto pubblico i numeri sono incoraggianti. Le medie europee appaiono ancora lontane ma i passeggeri dei mezzi aumentano. Milano arriva a 424 passeggeri per abitante, contro i 415 di un anno prima.
Roma continua a salire ma Venezia, seppur in calo, resta la leader. Nel complesso torna a salire la quota dell’energia prodotta attraverso fonti rinnovabili. Alcune grandi città, come Bologna e Firenze, sembrano percorrere la giusta strada per arrivare a piazzamenti migliori in classifica. Le difficoltà delle metropoli però restano e a far registrare gli incrementi più significativi sono le realtà di di medie dimensioni.
Classifica di Ecosistema Urbano 2025: il peggio del report
Di fronte alla classifica di Ecosistema Urbano 2025 non è possibile non notare alcune criticità. Lo smog rimane, secondo la definizione di Legambiente, “un’emergenza urbana”. Nessuna delle realtà rispetta i valori soglia stabiliti dall’OMS anche se alcuni capoluoghi si mantengono finalmente al di sotto dei livelli legali. Si confermano troppo alte le perdite relative alla rete idrica dato che le città dissipano ancora in media circa un terzo dell’acqua che vi entra.
Cresce anche il consumo di suolo, mentre diminuiscono le aree destinate alle piste ciclabili, così come i metri quadrati totali dedicati ad aree pedonali e a zone a traffico limitato. Le immatricolazioni di automobili appaiono inoltre in continuo aumento. Ciò dimostra che nel nostro Paese la mobilità privata domina ancora la scena.
Ecosistema Urbano 2025 mostra una classifica ambivalente e poco incoraggiante. Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, ha specificato che per quanto le città italiane si stiano trasformando, sono ancora troppi i problemi irrisolti. I capoluoghi non attuano abbastanza velocemente strategie di mitigazione e di adattamento alla crisi climatica. Sono quindi necessari interventi normativi e strumenti che favoriscano la risposta alla sfida. Reperire le opportune risorse economiche appare parte integrante del processo.






