Diventare vegani in Italia: moda o tradizione?

È difficile diventare vegani? In Italia sicuramente no, considerato che molte ricette della tradizione contadina nascono già vegane, anche se non vengono definite tali. Ogni anno dal 2014 gennaio è il mese del Veganuary, un termine nato dalla fusione delle parole inglesi Vegan e January (gennaio). Si tratta di un mese di prova in cui chi aderisce riceve ogni giorno suggerimenti su cosa e come mangiare seguendo un’alimentazione vegana.

Diventare vegani in Italia, culla della dieta mediterranea
L’Italia, in particolare il Cilento, vanta le origini della dieta mediterranea, i cui alimenti base, da consumare ogni giorno, sono le verdure fresche stagionali, i cereali integrali, i legumi e la frutta fresca. Da consumare meno frequentemente pesce, carne, uova e formaggi. Ciò significa che da sempre noi Italiani preferiamo il cibo di origine vegetale. Del resto l’Italia è anche il Paese con la maggiore biodiversità al mondo. Diventare vegani in Italia, quindi, dovrebbe essere qualcosa di assolutamente naturale.
Diventare vegani in Italia tra etichette, polemiche e confusione
Diventare vegani in Italia, quindi, potrebbe essere molto facile perché in un certo senso già nel nostro DNA. Il problema è che attorno a questo tema regna molta confusione e anche tanta polemica. Per alcuni, infatti, la scelta vegana è un regime alimentare poco nutriente, per altri si tratta di una moda, per altri ancora rappresenta un modo di pensare troppo rigido. Diventare o essere vegani, invece, non è una moda e neanche una dieta. È uno stile di vita, che non riguarda solo l’alimentazione ma la vita di tutti i giorni a 360°.
La tradizione contadina
Abbiamo già sottolineato come la piramide alimentare della dieta mediterranea, e quindi di quella italiana, abbia alla base un largo consumo di prodotti vegetali, nel nostro Paese particolarmente variegati. Anche le ricette tipiche della maggior parte delle Regioni italiane testimoniano la realtà della tradizione contadina di un tempo. I nostri nonni e i loro genitori si cibavano prevalentemente di cereali, di verdure, che erano a costo e km 0 perché provenivano dall’orto di casa e di legumi, che spesso erano l’unica fonte di proteine. Solo i più fortunati avevano la possibilità, una volta all’anno, di mangiare carne, ovvero quando si decideva di ammazzare il maiale o la mucca di casa.
Le ricette regionali
Mai sentito parlare di pasta e ceci, polenta e funghi, orecchiette alle cime di rapa, pasta e fagioli o più semplicemente pasta aglio, olio e peperoncino o al pomodoro? Sono solo alcuni dei tantissimi piatti della tradizione culinaria italiana che nascono vegani anche senza essere etichettati come tali. Dimentichiamoci di seitan, tofu, tempeh o altri ingredienti dai nomi impronunciabili. Il bello di diventare vegani in Italia è che si può scegliere tra una immensa varietà di prodotti del territorio genuini, buoni ed economici!
