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Desertificazione: tempeste di sabbia sempre più frequenti avvisa l'ONU

Desertificazione: tempeste di sabbia sempre più frequenti avvisa l'ONU

Sempre più frequenti, pericolose e imprevedibili tempeste di sabbia porteranno a grandi fenomeni di desertificazione è l’allarme dell’ONU.

Ogni anno perdiamo qualcosa come 1 milione di chilometri quadrati di terreni produttivi a causa delle tempeste di sabbia e la situazione peggiorerà in futuro. A lanciare l’allarme sono gli esperti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (UNCCD), convinti che i fenomeni delle tempeste di sabbia diventeranno un problema sempre più drammatico e sempre più diffuso con effetti e ripercussioni a livello globale, spesso ben lontane dai luoghi di origine delle tempeste. 

desertificazione tempeste sabbia
@envatoelements

Cosa sono e come si formano le tempeste di sabbia

Note anche col nome di tempeste di polvere o haboob, in arabo, le tempeste di sabbia sono fenomeni atmosferici in cui grandi quantità di polvere e sabbia vengono sollevate dal terreno e trasportate nell’aria spesso anche a grande distanza dal punto di origine. 

Le tempeste di sabbia si formano in genere in aree desertiche o regioni con suoli aridi privi di sostanziale vegetazione ma la loro formazione è stata registrata anche in regioni agricole e umide in determinate condizioni. La presenza di forti venti è in grado di sollevare sabbia e polvere dal terreno e trasportarle per lunghe distanze. Le principali fonti globali di polvere per le tempeste di sabbia si trovano in Africa settentrionale, Medio Oriente, Asia orientale, Australia, America meridionale e Africa meridionale.

Effetti delle tempeste di sabbia: perché sono un problema?

Le tempeste di sabbia sollevano e trasportano sabbia e polvere per grandi distanze, contribuendo all’espansione delle aree desertiche. Dove colpiscono, causano inoltre gravissimi danni all’agricoltura e all’allevamento devastando il terriccio e rendendo i suoli meno fertili. Le tempeste di sabbia rappresentano anche un problema diretto per la salute, possono causare infatti gravi disturbi respiratori, specialmente nei soggetti già a rischio. Danneggiano inoltre anche le reti di comunicazione, trasporto ed energia con ripercussioni economiche e sociali notevoli.

Tempeste di sabbia sempre più frequenti

Secondo un avvertimento lanciato dall’UNCCD, le tempeste di sabbia e polvere rappresentano un problema drasticamente sottovalutato il cui impatto sta crescendo notevolmente a livello mondiale sia come intensità, sia come durata con grandi e imprevedibili fluttuazioni. Secondo le stime, ogni anno entrano in atmosfera circa 2 miliardi di tonnellate di sabbia a causa delle tempeste con impatti devastanti su ambiente, agricoltura e salute. Il problema è aggravato dalla cattiva gestione del territorio e delle acque, dalla siccità e dalla crisi climatica.

Sempre secondo l’ONU, almeno il 25% dell’acuirsi del fenomeno sarebbe da attribuirsi a attività umane come deforestazione, pascolo eccessivo e utilizzo eccessivo di acqua. Un caso emblematico sarebbe quello del lago d’Aral tra Uzbekistan e Kazakistan, ormai prosciugato dallo sfruttamento eccessivo delle acque per la produzione di cotone e fonte di tempeste di sabbia e sale che piagano l’area. Molte altre aree del pianeta potrebbero subire lo stesso destino di espansione di aree aride e deserti senza interventi mirati di preservazione. 

«Le tempeste di sabbia e polvere sono diventate sempre più frequenti e violente, avendo notevoli impatti transfrontalieri, colpendo vari aspetti dell’ambiente, del clima, della salute, dell’agricoltura, dei mezzi di sussistenza e del benessere socioeconomico degli individui - ha detto Feras Ziadat, presidente dell’UNCCD - È un fenomeno costoso che semina il caos ovunque, dall’Asia settentrionale e centrale all’Africa sub-sahariana». 


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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