Cosa sono le visciole
Le visciole sono frutti estivi che somigliano moltissimo alle ciliegie. Per questo è infatti facile confonderle, finendo per comprare le prime al posto delle seconde. La visciola potrebbe essere considerata quasi una Cenerentola, una sorellastra quasi sempre messa in ombra dalla più amata della famiglia, la ciliegia appunto, molto più gradita dai consumatori. Tuttavia, pur rimanendo un frutto di nicchia, è valorizzata in alcune zone d’Italia, dove viene trasformata in prodotti molto interessanti legati alle tradizioni locali.

Cosa sono le visciole
Per capire cosa sono le visciole, partiamo dalle basi. In natura esistono due varietà di alberi: il ciliegio dolce (nome scientifico: Prunus avium), dal quale vengono raccolte le classiche ciliegie amate dalla maggior parte delle persone, e un gruppo di ciliegi acidi in cui è compreso anche il visciolo (Prunus cerasus var. austera) da dove provengono appunto le visciole. Le amarene, invece, crescono su un’altra varietà di ciliegio acido, l’amareno (Prunus cerasus var. amarena).
Un po’ di storia
Come tutti i ciliegi, anche il visciolo è stato probabilmente importato in Italia dall’Oriente. L’origine, tuttavia, rimane incerta. Secondo alcuni esperti potrebbe provenire dall'Asia occidentale, dall'Europa dell'est o dal Medio Oriente, dalle regioni dell'Armenia e del Caucaso, altri lo ritengono endemico dell'Europa centro-orientale. L'ipotesi Europa orientale troverebbe fondamento nel nome: si pensa che visciola derivi dalla parola longobarda wihsil (ciliegia selvatica) e che abbia mantenuto la sua radice slava visna.
Sul suo arrivo nel nostro Paese, c’è anche una leggenda secondo la quale Lucullo, generale romano noto per i suoi abbondanti banchetti, prese una pianta a Cerasunte, città dell'Asia Minore, e la trapiantò nei suoi giardini tra il 65 e il 70 a.C.. Nel Medioevo, le visciole venivano impiegate nella preparazione di sciroppi molto apprezzati per le loro proprietà energizzanti.
Caratteristiche delle visciole e proprietà
Dal nome dell’albero su cui crescono, si può intuire che le visciole hanno un sapore più acido delle ciliegie, sebbene risultino più dolci delle amarene. Di conseguenza sono meno apprezzate come frutti da mangiare così come sono.
Le caratteristiche estetiche sono simili a quelle delle ciliegie: le dimensioni sono più ridotte (diametro di 1-1,5 cm), presentano una buccia di colore rosso scuro al raggiungimento della maturità e la polpa è caratterizzata da un colore rosso scuro così come il suo succo, molto sanguigno. Anche i valori nutrizionali delle visciole ricordano quelli delle ciliegie. Contengono vitamina C, betacarotene, melatonina, pectina, antociani (potenti antiossidanti), quercetina e una buona quantità di fibre.
Dove crescono e usi in cucina
Oggi le visciole crescono un po’ in tutta Italia. Si trovano anche spontanee nei boschi, fino a circa 1000 metri d'altezza. Ma le regioni in cui vengono maggiormente valorizzate sono le Marche e il Lazio. Della tradizione marchigiana fa parte il vino di visciole o visciolata, una bevanda dolce che viene servita come dessert a fine pasto e che ha alle spalle anni di storia enologica. Oltre a vino e liquori, con questi frutti si producono anche sciroppi, frutta candita o sotto spirito e molte confetture e marmellate.
Non a caso, un altro prodotto tipico è la romanissima crostata con marmellata di visciole. Parlando di salute, infine, i peduncoli che uniscono le visciole ai rami sono un’erba medicinale in quanto considerati sedativo delle vie urinarie. Dopo essere stati raccolti a maturazione completata e lasciati essiccare al sole, vengono usati infatti come diuretico nei casi di cistite e insufficienza renale.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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