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Cosa si intende per cashmere vegetale

Cosa si intende per cashmere vegetale

Alternativa green nel mondo tessile, il cashmere vegetale è un filato morbido, caldo e cruelty free, ottenuto nel rispetto degli animali.

Il cashmere vegetale è una fibra tessile naturale ottenuta dalla lavorazione degli scarti della pianta di soia. È un filato sostenibile, a basso impatto ambientale e cruelty free, cioè realizzato nel pieno rispetto dei diritti animali. Per le sue qualità intrinseche si considera la più valida alternativa al cashmere tradizionale di capra Hircus e alla seta prodotta dai bachi. Vediamo allora quali sono gli impieghi del cashmere vegetale nella moda sostenibile e quali i suoi maggiori vantaggi.

cashmere vegetale
@envatoelements

Economia circolare e moda green

Ormai da qualche tempo il mondo della moda è divenuto più sensibile alla necessità di una filiera di produzione sostenibile e attenta alle esigenze del pianeta. La ricerca di alternative naturali alle fibre sintetiche ha prodotto ottime soluzioni di settore e anche sui filati tradizionali, seppur naturali, si aprono nuove riflessioni.

Il mondo vegetale in questo senso è un serbatoio di materie prime incredibili: dai tessuti tradizionali prodotti in modo più etico alle fibre naturali di ultima generazione c’è un forte spinta innovativa, la stessa che ha permesso di originare filati da scarti alimentari, il cashmere vegetale o la seta vegana.

Dalla fibra di soia il cashmere vegetale

Dalla lavorazione degli scarti alimentari della pianta, quindi dai baccelli e dalle bucce di soia, si ottiene una fibra che, lavorata a sua volta, diventa un tessuto tessile naturale, biodegradabile e incredibilmente soffice. Proprio per la sua morbidezza questo tessuto è anche chiamato cashmere vegetale. Ha una grammatura leggera, ma molto resistente, ed è veramente confortevole sulla pelle. Allo stesso modo risulta confortevole la seta naturale ottenuta dalla fibra di soia, alternativa vegetale e più economica alla tradizionale seta da baco.

I vantaggi del cashmere naturale

Qualsiasi processazione industriale genera inquinamento e un certo dispendio energetico. La lavorazione della fibra di soia in questo senso non è da meno. Ciò detto, i vantaggi nel settore dell’abbigliamento sono particolarmente consistenti.

Questa infatti è:

  • Cruelty free e cioè, in quanto di origine vegetale, è prodotta nel rispetto dei diritti animali;
  • Completamente biodegradabile, quindi anche se dispersa non crea inquinamento per l’ambiente;
  • Modello ed esempio di perfetta economia circolare. La fibra di soia si ottiene a partire da scarti alimentari e considerando la produzione massiccia di questo alimento, il suo recupero impatta in modo significativo sullo spreco alimentare.
  • Produzione sostenibile della materia prima. La soia è una pianta molto resistente che non necessita di pesticidi e anzi contribuisce a fissare l’azoto nel terreno. Si considera, quindi, una coltivazione vantaggiosa nell’ottica di rispetto del suolo.
  • Il tessuto è lavabile sia a mano che in lavatrice, diversamente dal cashmere di origine animale che richiede molte attenzioni sotto questo profilo;
  • Più economica. Il cashmere vegetale, così come la seta, sono più economiche delle fibre concorrenti di origine animale.

Va anche detto, però, che la fibra di soia può essere estratta anche da varianti di pianta geneticamente modificata, per cui è sempre buona norma fare attenzione all’etichetta e in particolare al luogo di provenienza del tessuto acquistato.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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