Contro le frodi alimentari arriva lo scanner al DNA

Il sistema è considerato «rivoluzionario» perché può agire senza la necessità di un sospetto. Fino ad ora infatti strumenti simili potevano agire solo per individuare un particolare «elemento sospetto» (o la sua mancanza) all’interno dell’alimento. Vale a dire che già qualche dubbio sulla composizione del prodotto doveva esistere prima del controllo. Secondo il dr. Pat O’Mahony, specialista capo presso il FSAI, il nuovo scanner può invece individuare direttamente tutto il contenuto di un prodotto in modo generalizzato e preventivo. In questa maniera si tratterebbe poi semplicemente di mettere a confronto quanto individuato dallo scanner con quanto dichiarato in etichetta per scovare i truffatori.
Molte più frodi alimentari di quanto si pensi
Lo scanner è particolarmente indicato per i prodotti di origine vegetale mentre, a quanto pare, avrebbe ancora qualche difficoltà per quelli di origine animale. I primi test effettuati sugli alimenti di origine vegetale, prelevati dai supermercati irlandesi, non hanno dato risultati particolarmente incoraggianti sul fronte delle frodi alimentari. Ben 14 prodotti sui 45 testati hanno mostrato di contenere sostanze non dichiarate in etichetta e sono stati segnalati per ulteriori controlli.
Di questi 45 prodotti uno addirittura non aveva dichiarato la presenza di senape. Per le leggi irlandesi, la senape è considerata uno dei 14 allergeni da dover obbligatoriamente indicare in etichetta onde evitare rischi per la salute dei consumatori. Un altro prodotto, in questo caso origano, conteneva invece DNA di due specie di piante non dichiarate mentre un terzo prodotto, addirittura, non conteneva la minima traccia di quanto dichiarato in etichetta.
Fonte: fsai.ie
