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Conoscete la differenza tra meringa italiana e meringa francese?

Conoscete la differenza tra meringa italiana e meringa francese?

Tra meringa italiana e meringa francese c’è differenza, eppure non in molti la conoscono. Se però volete diventare dei pasticceri provetti queste sono le basi che dovete sapere.

Meringa italiana e meringa francese fanno parte delle preparazioni di base nel mondo della pasticceria, e c’è differenza tra le due. Pur essendo relativamente semplici e richiedendo pochi ingredienti lavorare la meringa può non essere la cosa più semplice da fare in cucina. In ogni caso appena avrete capito come destreggiarvi avrete tra le mani un dolce estremamente flessibile, in grado di essere impiegato in una ampissima varietà di dessert e abbinamenti.

Differenze tra meringa italiana e meringa francese

La meringa italiana è quella, per intenderci, che subisce un passaggio di cottura, ed è quella più preparata dai pasticceri di professione. Il motivo è semplice: il procedimento è molto più complicato rispetto a quello per praparare la versione francese. Abbiamo avuto modo di parlare spesso di alcune differenze tra la pasticceria francese e quella italiana, in primis per la questione della crema pasticcera e della chantilly, ormai sappiamo che non è una questione semplice.

Il procedimento per la sanificazione richiede dello sciroppo di zucchero a 121° gradi per assicurare la perfetta sicurezza del dolce, operazione che necessità per forza di cose un termometro da cucina. Per prepararla, infine è indispensabile avere una planetaria, visto che lo sciroppo deve essere aggiunto a filo mentre le uova hanno già quadruplicato di volume. Il risultato sarà una crema molto densa e soda, di un bianco brillante.

Tutt’altra storia per la meringa francese: la preparazione viene fatta a freddo, gli albumi vanno semplicemente montati con dello zucchero semolato. Purtroppo però non essendo cotta alla fine si smonta molto facilmente, motivo per cui nella maggior parte dei casi viene impiegata per fare i classici spumini. In questo caso la cottura di questi dolcetti rimane a bassa temperatura, più o meno attorno agli 80-100° gradi.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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