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Coca-Cola: in estate via al test della sua prima bottiglia di carta

Coca-Cola: in estate via al test della sua prima bottiglia di carta

Il prototipo sarà distribuito in 2mila pezzi solo in Ungheria. Sarà utilizzato per le bevande del marchio Adez, non per la Coca-Cola

Coca-Cola si prepara a far debuttare la sua prima bottiglia di carta. Come molte altre aziende del settore bibite, anche la multinazionale di Atlanta si è dotata di un programma per ridurre il proprio impatto sull’ambiente, in particolare quello derivante dai suoi rifiuti. Tra i punti, c’è il recupero e il riciclo di tutte le bottiglie di plastica prodotte entro il 2030. Con il nuovo contenitore, i cui primi prototipi saranno distribuiti nei prossimi mesi per un test, fa un passettino in avanti in questa direzione. La novità, tuttavia, non riguarderà per il momento la bibita regina dell’azienda.

Nell'estate 2021 Coca-Cola testerà in Ungheria la sua prima bottiglia di carta

Le sfide per la bottiglia

A questa bottiglia, Coca-Cola sta lavorando da sette anni con Paboco, azienda specializzata in packaging per il settore beverage. Non sarà composta 100 percento di carta, per ora. Alcune questioni tecniche impongono di utilizzare ancora un rivestimento interno in plastica. Tra queste, il rischio di contaminazione dei liquidi. Il materiale deve avere una resistenza tale da non sfaldarsi in particelle più piccole, anche evitare le fughe di gas delle bibite frizzanti. Deve poi essere modellabile per permettere di plasmare i vari formati del portfolio di Coca-Cola e trattenere l’inchiostro delle etichette da cui sarà ricoperto.

Tante, insomma, le sfide da affrontare. La principale sarà quella di eliminare del tutto la plastica. Per farlo, gli esperti di Paboco stanno già pensando a dei materiali alternativi di origine vegetale per la barriera interna. “Sarà una barriera a base biologica, veramente minima, in grado di rendere sicuro sia il prodotto contenuto, sia il contenitore”, ha spiegato a BBC Michael Michelsen, direttore commerciale dell’azienda danese.

I dettagli del test

Il test sarà condotto la prossima estate in Ungheria. Qui, appoggiandosi a un distributore locale, saranno immesse in commercio 2mila pezzi delle nuove bottiglie. Come anticipato, l’iniziativa non riguarderà la Coca-Cola o le altre bibite di punta della multinazionale americana più conosciute in Italia, ma il marchio di bevande vegetali Adez. E a farle compagnia in questa fase di studio ci sarà un’altra grande società.

Anche The Absolut Company, l’azienda produttrice della famosa vodka, ha lavorato con Paboco sulla nuova bottiglia di carta e ha in programma di testarla in questi mesi, lanciando altri 2mila prototipi in Svezia e nel Regno Unito. Coca-Cola e TAC sono le prime due realtà in assoluto a sperimentare questa soluzione nella logistica del mondo food e beverage. Carlberg, invece, sta studiando un altro esemplare per le sue birre.

Il primato negativo di Coca-Cola

Per l’azienda di Atlanta, d’altronde, è quasi obbligatorio percorrere strade inesplorate. La sua reputazione in materia di tutela dell’ambiente non è delle migliori. Anche nel 2020, ad esempio, è risultata la società che ha inquinato di più il pianeta con la propria plastica nel rapporto elaborato annualmente da Break Free From Plastic, seguita da PepsiCo e Nestlé. I suoi packaging sono stati trovati in 51 dei 55 Paesi ripuliti dai volontari del movimento per un totale di 13.834 rifiuti raccolti.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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