Chikungunya, quali sono i rischi della malattia trasmessa dalle zanzare

Essere punti dalle zanzare significa correre dei rischi che vanno ben oltre il puro fastidio del prurito e le malattie come la Chikungunya ne sono la prova. Questa infezione virale ha sintomi non specifici che possono rivelarsi pericolosi soprattutto per i pazienti con problematiche pregresse. La prevenzione rappresenta la miglior strategia di intervento ma il cambiamento climatico non aiuta.

Chikungunya: dai rischi a cosa la provoca
Quello della Chikungunya è un virus trasmesso dalla puntura di alcune specie di zanzare. A fare da serbatoio della malattia sono le scimmie o altri animali selvatici. Le zanzare del genere Aedes possono pungere l’animale o la persona infetta e contagiare le vittime su cui eseguono successivamente il pasto di sangue. L’insetto rimane vettore della malattia per tutto il ciclo vitale.
Nel mondo le principali epidemie sono state causate da Aedes aegypti e Aedes albopictus. Il primo focolaio della malattia è stato identificato nel 1952 in Tanzania ma si hanno testimonianze di una probabile epidemia avvenuta già nel 1779 in Indonesia. Il contagio da uomo a uomo è raro e può avvenire in genere per contatto con sangue infetto.
Chikungunya: sintomi e rischi
La Chikungunya non presenta rischi enormi per i singoli individui ma può dare vita a vere e proprie epidemie. L’incubazione dura tra i 2 e i 12 giorni, con una media di 4-8. I sintomi sono di intensità variabile e tra questi rientrano:
- Febbre
- Dolori articolari
- Mal di testa
- Affaticamento
- Eruzioni cutanee
- Nausea
In alcuni casi possono essere coinvolti nella manifestazione della malattia anche apparato gastrointestinale e occhi. Le problematiche si risolvono spesso da sole nell’arco di 7-10 giorni ma in alcuni pazienti i dolori arrivano a durare mesi. Non a caso il nome Chikungunya in lingua swahili significa “ciò che contorce”, in riferimento ai movimenti che i pazienti eseguono quando sono preda dei sintomi. Dal 3 al 28% dei soggetti risultano asintomatici ma negli individui anziani in situazioni già compromesse la patologia può rivelarsi letale.
Come contenere i rischi da Chikungunya
Anche se è chiaro che spesso i rischi connessi alla Chikungunya non rappresentano un pericolo per la vita, evitarne i focolai risulta cruciale. Il primo passo è tenere sotto controllo la diffusione delle specie di zanzare vettore della malattia. Bisogna allora evitare che si formino ristagni di acqua in cui gli insetti possano riprodursi. Dove necessario le autorità dovrebbero ricorrere a vere e proprie opere di disinfestazione.
A livello individuale munirsi di zanzariere rappresenta un buon accorgimento così come non trascurare l’uso di repellenti specifici. Le zanzare del genere Aedes sono attive anche durante il giorno, soprattutto nelle prime ore del mattino e intorno al tramonto, quindi se si esce in tali fasce appare opportuno coprirsi con indumenti leggeri. Particolare attenzione è richiesta ai pazienti affetti dalla patologia, dato che agiscono come serbatoi del virus.
I rischi che i casi di Chikungunya aumentino anche in zone fino a poco tempo fa ritenute sicure appare concreto. Il cambiamento climatico sta infatti ponendo le condizioni ideali perché le zanzare allarghino il proprio range d’azione e i professionisti della sanità sono chiamati ad agire di conseguenza. La cura si concentra sul tenere sotto controllo i sintomi ma una diagnosi precoce può sempre fare la differenza.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.
