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Chi è Celestino Drago, lo chef siciliano più amato di Hollywood

Chi è Celestino Drago, lo chef siciliano più amato di Hollywood

Arrivato in America nel ’79, oggi gestisce 13 ristoranti ed è considerato uno dei migliori chef degli States, ecco chi è Celestino Drago

Negli States è considerato tra i migliori. I suoi piatti raccontano la Sicilia, i suoi ristoranti sono frequentati da celebrità hollywoodiane e politici. Parliamo di Celestino Drago, chef siciliano di 65 anni, più di quaranta dei quali trascorsi in America. Non sapeva sarebbe andata così, quando è partito. Eppure, in California ha conquistato i più celebri palati, riscattando piatto dopo piatto la cucina mediterranea nel mondo.

Oggi la famiglia Drago a Los Angeles ha 13 locali di successo, gestisce la ristorazione del Peterson Automotive Museum. C’è una Drago Bakery e una Drago Farm, dove si coltivano al naturale i prodotti usati nei ristoranti. E presto apriranno anche a Dubai. Una storia di passione, spericolatezza e profumi mediterranei quella che racconta l’ascesa di Celestino Drago in L.A.

chi è celestino drago
Foto: René Asmussen @Pexels

Chi è la chef Celestino Drago

Celestino nasce a Galati Mamertino, piccolo paese dei Nebrodi in Provincia di Messina. Era un ragazzo quando si trasferisce in Toscana, dove impara il mestiere nella brigata dello chef pisano Ignazio Diana. Arrivato lì per lavorare in fabbrica, rinuncia a un’occasione sicura per rimanere in cucina e inseguire la sua vera passione.

Nel ’79 Celestino vola a Los Angeles e approda da Orlando Orsini, chef molto conosciuto e apprezzato dalle celebrità. Ma la sua palestra finisce nell’85 quando Drago apre il suo primo ristorante, a Beverly Hills, da dove inizia la scalata di successo nella ristorazione. Racconta in un’intervista alla Gazzetta del Sud: “Per gli americani l’italian cuisine era solo quella del Nord e del Centro Italia. Un retaggio, perché identificavano la nostra cucina (quella del Sud, mediterranea) con quella dei primi immigrati siciliani, spesso chef improvvisati che servivano piatti davvero improponibili”.

Il Drago Resturant di Santa Monica

La sfida per Celestino è appassionante. Vuole sfatare i pregiudizi sulla cucina mediterranea all’estero, tanto che nel suo secondo locale lo chef dedica parte del menù alla cucina siciliana. Sarde, pesce azzurro, bottarga, melanzane e altri alimenti mediterranei entrano nei piatti, sposando perfettamente lo stile di vita salutare californiano.

Ispirato dai migliori piatti della tradizione sicula, la rivoluzione di gusto e immagine portata in tavola dallo chef gli garantisce presto grande fama. “Ho inserito sei piatti siciliani – racconta Drago nell’intervista - sei specialità e devo dire che è stato un successo. A quel punto sono diventato uno chef siciliano e ciò con tanto orgoglio”.

Arrivano presto le altre aperture e un po’ alla volta i fratelli di Celestino lo raggiungono in America. Si trasferisce prima Calogero, poi Tanino, Giacomo e in ultimo la più piccola della famiglia, Carolina insieme a suo marito Armando. È grazie al grande sostegno e al loro duro lavoro, dice lo chef, che l’attività è potuta crescere tanto, diventando una delle migliori realtà culinarie della California.

La Fondazione

La Fondazione Celestino Drago voluta dalla famiglia dello chef è stata inaugurata qualche anno fa in Sicilia, proprio a Galati Mamertino, paese di origine di Celestino. Un progetto nato allo scopo di garantire e tutelare la tradizione culinaria isolana a cui Celestino Drago è tanto legato.

Dall’intervista al Gazzetta: “Penso sia giusto preservare la cultura del cibo che questo paese (Galati) ha – spiega. La Fondazione può fare tante cose ma non può farle da sola. Serve la collaborazione di tutti, istituzioni, cittadini, imprese. Io sono il mezzo per collegare il passato con il futuro. Dobbiamo fare cose che ci fanno sentire bene”.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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