La differenza tra sushi e sashimi sta nel fatto che nel primo troviamo riso e altri ingredienti, mentre il secondo è a base di pesce crudo.
Qual è la differenza tra sushi e sashimi? E' la domanda che quasi inevitabilmente ci si pone davanti al menu quando ci si siede al tavolo di un ristorante giapponese, soprattutto se si tratta delle prime volte che si sperimenta questa cucina. Il primo alimento, che tutti tendiamo ad associare al pesce crudo, prevede, in realtà, l’utilizzo di riso e ingredienti di varia natura. Nel secondo è, invece, appunto, contemplato solo l’utilizzo del pesce crudo, servito nel modo più naturale possibile.
Differenza tra sushi e sashimi
Per spiegare la differenza tra sushi e sashimi la lingua viene in nostro soccorso. In giapponese, infatti, i due termini, per noi simili, hanno significati diversi. La parola sushi potrebbe essere tradotta con l’espressione “aspro”. Si fa, dunque, riferimento al riso, ingrediente fondamentale della preparazione, cotto con aceto e sale.
A questo, nella pietanza, si abbinano ingredienti di varia natura, che vanno dalla carne al pesce, crudo o cotto, passando per verdure e frutta secca. Sashimi significa, invece, letteralmente, “corpo infilzato”. La parola identifica il pesce crudo, servito a fettine sottili e con condimenti di tipo diverso.
Differenza tra sushi, uramaki, nigiri e altre varietà
Una volta compresa la differenza tra sushi e sashimi appare evidente che il primo alimento può contenere una serie di ingredienti. Esistono pietanze che prevedono che il riso sia abbinato alle alghe e “farcito” con salmone, tonno, branzino o gamberi in tempura. Non manca nemmeno il sushi vegetariano, a base di zucchine, cetrioli, zucca, mandorle, avocado e altri fantasiosi alimenti.
Sui menu troviamo diverse opzioni:
- Hosomaki, rotolini con alga all’esterno e, all’interno riso, con un solo ingrediente.
- Nigiri, polpettine di riso allungate su cui è adagiata una fettina di pesce cotto o crudo.
- Uramaki, rotoli in cui all’esterno troviamo il riso e all’interno un ripieno costituito da mix vari di carne, pesce e verdure.
- Temaki, coni di alga nori arrotolati e ripieni.
- Futomaki, costituiti da una foglia di alga intera arrotolata intorno al riso per contenere fino a 5 ingredienti.
Cosa c’è nel sashimi
Per comprendere davvero la differenza tra sushi e sashimi bisogna guardare anche agli ingredienti con cui viene preparata la seconda pietanza. In questo caso il pesce crudo diventa il principe della tavola e, nei piatti, si trovano tonno, salmone, calamari, totani gamberi, gamberetti, branzino e persino pesce palla, pesce spada e sgombro. Le fettine devono essere tagliate con cura, per avere uno spessore omogeneo, di circa 1 cm.
La materia prima deve, inoltre, risultare freschissima, per scongiurare i rischi di intossicazioni. Per quanto meno popolare, il sashimi può essere preparato anche con la carne, ancora una volta rigorosamente cruda. Il sashimi risulta meno calorico del sushi, anche se l’apporto varia, in entrambi i casi, in base agli alimenti utilizzati.
La differenza tra sushi e sashimi passa spesso in secondo piano, ma non può essere trascurata. Ancora una volta simili, ma non identici, sono anche i condimenti ideali. Per il sushi la salsa di soia risulta l’accompagnamento più indicato, ma il consiglio è di intingervi gli ingredienti del ripieno, e non il riso, già salato. Il sashimi è, invece, spesso servito con il piccante wasabi. Il primo si mangia, poi, con le mani, mentre il secondo richiede l’utilizzo delle bacchette.