Cementificazione del suolo: che cos’è e quali rischi comporta

Per cementificazione s’intende la trasformazione di aree naturali, agricole o rurali in aree urbanizzate attraverso la costruzione di infrastrutture, spazi urbani o industriali. Il nome è una derivazione del termine “cemento” e descrive un processo graduale di consumo di suolo con una connotazione negativa, viste le conseguenze della cementificazione sull’ambiente, l’ecosistema e il territorio. Questo processo di urbanizzazione estensiva, spesso non regolamentata, non solo modifica irrimediabilmente l’aspetto dei paesaggi naturali ma, porta alla perdita di biodiversità e indebolisce il terreno rendendolo più fragile e soggetto a rischi, specialmente in caso di fenomeni atmosferici estremi.

Quali sono le conseguenze della cementificazione
La cementificazione ha una serie di conseguenze negative sul suolo e sull'ambiente. L’aumento della superficie “cementata” finisce per rendere diverse superfici impermeabili all’acqua impedendo il drenaggio naturale delle acque piovane, causando l’accumulo di liquidi ed esponendo i territori al rischio di alluvioni. Allo stesso modo, l’aumento dell’urbanizzazione in aree a rischio come zone montuose, collinari o marittime indebolisce la capacità del suolo di gestire e smaltire le acque aumentando il rischio di dissesto idrogeologico ed esponendo vaste aree a frane e smottamenti.
Dal punto di vista dell’ecosistema invece, l’aumento della superficie urbanizzata causato dalla cementificazione riduce gli habitat naturali di diverse specie animali e vegetali colpendo così la biodiversità. L’aumento della superficie cementata inoltre comporta un maggiore aumento delle temperature nelle aree urbane (le cosiddette “isole di calore”), estremizzando i già pesanti effetti del riscaldamento globale e influendo sulla qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo e, di conseguenza, sulla vita stessa delle persone.
Cementificazione in Italia: come fermarla?
L’Italia è uno dei paesi europei più colpiti dal fenomeno della cementificazione e in particolare la cementificazione abusiva. A partire dal boom economico del secondo dopoguerra il territorio italiano ha visto scomparire ampie aree di paesaggio naturale, agricolo e boschivo. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle aree costiere, montane e in quelle a ampia popolazione e sta esponendo il territorio italiano a pesanti conseguenze come l’aumento di frane, smottamenti e alluvioni. Una situazione di fragilità esacerbata dall’aumento di fenomeni metereologici estremi attribuibili alla crisi climatica in atto.
La preservazione delle aree naturali dalla cementificazione e dalle sue ripercussioni rappresenta una sfida significativa che solo l’adozione di politiche di salvaguardia dell’ambiente e del territorio può vincere. Un'urgenza che si rende necessaria visti i sempre più comuni e devastanti effetti sul territorio del cambiamento climatico.
