Caraibi, gli scienziati hanno scoperto due nuove specie di coccodrillo

Finora gli scienziati credevano che lungo le coste americane si muovesse una sola specie di coccodrillo ma uno studio ha scardinato la convinzione. Il lavoro, pubblicato in Molecular Phylogenetics and Evolution, ha infatti mostrato che nei Caraibi vivono due specie di tali animali finora mai identificate. Gli esperti chiedono di agire di conseguenza, sia a livello di ricerca, sia a livello di conservazione.

Quante specie di coccodrillo ci sono nei Caraibi?
A identificare le due nuove specie di coccodrillo ci ha pensato un team della McGill University, in Canada. I ricercatori si sono chiesti se effettivamente un’area ampia quanto quella che si estende dalla Bassa California al Venezuela fosse abitata dal solo Crocodylus Acutus, il coccodrillo americano.
Attraverso l’analisi del DNA di vari esemplari e il confronto delle sequenze genetiche la risposta è apparsa sorprendente ma chiara: non è così. Sono state quindi “scoperte” due nuove specie di coccodrillo, che al momento sono ancora senza nome. I due tipi di rettili trovano il proprio habitat rispettivamente nei pressi dell’isola di Cozumel e nell'atollo di Banco Chinchorro, al largo della penisola messicana dello Yucatan.
Quanti coccodrilli delle nuove specie ci sono?
L’identificazione delle nuove specie di coccodrillo ha sorpreso gli scienziati che hanno definito i risultati del tutto “inaspettati” I ricercatori hanno, però, affermato che le differenze genetiche individuate erano troppe per poter continuare a parlare di un tipo di coccodrillo unico o di varianti di quest’ultimo.
La caratteristica che distingue in modo più evidente i rettili appena identificati da quelli già noti è la forma del cranio, che appare più sottile ed elegante. Secondo le prime indagini le due specie contano meno di 1.000 esemplari l’una.
Le nuove specie di coccodrillo sono un pericolo?
Per ora la scoperta delle due nuove specie di coccodrillo solleva preoccupazioni ma non per la salute dell’uomo. Hans Larsson, autore leader dello studio, ha dichiarato che la biodiversità sta scomparendo in tempi più brevi di quelli necessari a noi per conoscerla. L’espansione del range di azione dell’uomo, persino in ambienti in teoria completamente naturali come quelli caraibici, sta mettendo in difficoltà i coccodrilli, minacciando i loro habitat.
Il rischio è, quindi, che spesso non ci rendiamo nemmeno conto di ciò che stiamo perdendo e gli scienziati chiedono una maggiore attenzione. I numeri delle nuove specie fanno pensare a una situazione stabile ma il ridotto range di azione attribuito a ciascuna di esse non propende altrettanto a favore degli animali.
Il nuovo studio è il primo che presenta un’indagine su ampia scala delle caratteristiche genetiche delle varie specie di coccodrillo. Il fatto che da un singolo lavoro siano emersi dati tanto sorprendenti spinge gli scienziati a dire che la ricerca va approfondita. Larsson ha anche sottolineato che rallentare la perdita di biodiversità è cruciale e che salvaguardare i luoghi identificati come habitat dei rettili rappresenta un primo passo necessario.
