Capitone: un piatto tipico del Natale napoletano

Quando si parla di festività, a tavola è la tradizione a farla da padrona e in nessun posto come nel sud Italia è così sentita. Ecco perché il capitone da sempre è presente sulla tavola della vigilia del Natale napoletano, cucinato in modi diversi a seconda delle famiglie, ma servito preferibilmente in umido, arrosto, marinato o fritto.
Abbiamo già visto qual è la differenza tra anguilla e capitone, identificando quest’ultimo come la femmina dell’anguilla. Chiamata così per via della testa grande, capa per l’appunto, ha una lunghezza che può arrivare al metro, metro e mezzo e pesare anche 6 kg. Sebbene in via di estinzione per via della pesca eccessiva, il capitone è poco sensibile all’inquinamento e per questo è possibile trovarlo un po’ ovunque, anche nei fiumi più inquinati.
Come si mangia il capitone a Natale?
Abbiamo detto che il capitone è un piatto tipico del Natale napoletano, ma non tutti sono a conoscenza delle diverse ricette e preparazioni in cui si può trovare: una delle preparazioni più famose nel periodo natalizio è il capitone marinato, una ricetta semplice ma che richiede ben 48 ore di lavorazione, lasciando il pesce immerso in olio, aceto, aglio, salvia e scorza di arancia, dopo una rapida cottura di appena 30 minuti in padella, assieme ad una buona quantità di cipolle.
Un altra preparazione molto apprezzata alla vigilia del Natale napoletano è il capitone arrosto: in questo caso la marinatura va eseguita prima della cottura, che dà il meglio di sé a fuoco vivo, ma può anche essere eseguita al forno, a circa 200° gradi. Prima della cottura il pesce va diviso in tranci e poi messo su spiedi di legno, può essere alternato con foglie di salvia o sottili fette di limone. Infine c'è il capitone fritto, un'altra preparazione relativamente semplice i cui avanzi possono essere preparati in carpione, con l'aggiunta di abbondante aceto e alloro.
