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Brusone, la malattia causata da un fungo mette a rischio la produzione di grano

Brusone, la malattia causata da un fungo mette a rischio la produzione di grano

Nota come brusone è una malattia causata da un fungo che rischia di compromettere la produzione mondiale di grano.

La produzione mondiale di grano potrebbe calare di almeno il 13% entro il 2050 con una perdita annuale di 60 milioni di tonnellate e conseguenti rischi sulla sicurezza alimentare nel mondo. Tutto per colpa di un singolo fungo, il Magnaporthe oryzae responsabile della malattia nota come brusone del grano (o wheat blast in inglese). Il fungo, attivo almeno dal 1985 sta negli ultimi anni diventando sempre più una minaccia per le coltivazioni a causa degli effetti della crisi climatica nelle regioni tropicali dove la sua azione rischia di compromettere la produzione di grano come alimento di base. 

fungo produzione grano
@envatoelements

Cos’è il brusone, la malattia causata da un fungo che mette a rischio la produzione di grano

Il brusone è una malattia delle piante causata dal fungo Magnaporthe oryzae che attacca principalmente le piante di grano, ma anche altri cereali come frumento, orzo e riso. Scoperto originariamente in Brasile nel 1985 il fungo ha diffuso la malattia in altre regioni dell’America Latina e successivamente in Asia. 

Il brusone è considerata una malattia capace di portare a perdite in media dal 30% fino al 50% del raccolto e viene considerata una minaccia globale per la sicurezza alimentare nei paesi dove colpisce maggiormente. I sintomi del brusone includono lesioni su diverse parti della pianta dalle radici al seme. La malattia può diffondersi rapidamente nelle coltivazioni soprattutto in condizioni di elevata temperatura e umidità. Oggi è segnalata in diversi paesi al mondo. 

Effetti del fungo sulla produzione di grano più gravi a causa della crisi climatica

Secondo una ricerca guidata dall’Università Tecnica di Monaco di Baviera, gli effetti del fungo Magnaporthe oryzae potrebbero portare a una riduzione mondiale della produzione di grano del 13% entro il 2050, quando invece nel mondo, secondo le stime, ci saranno 2 miliardi di persone in più da sfamare. La combinazione potrebbe portare a risultati drammatici per la sicurezza alimentare globale. 

«Studi e previsioni realizzate fino ad ora sull’influenza degli effetti della crisi climatica sulla produzione del grano hanno ignorato gli effetti del brusone» – si legge in una nota diffusa dell’Università Tecnica di Berlino. Con l’aumento delle temperature e l’ingresso di vaste aree del pianeta in climi tropicali o sub-tropicali, molte delle aree fino ad ora relativamente al sicuro dal brusone diventeranno aree a rischio. 

Al momento non esistono soluzioni definitive per affrontare gli effetti della malattia. In Brasile, dove il brusone ha avuto origine, gli agricoltori stanno rispondendo alla crisi semplicemente sostituendo le colture di grano con colture di mais. 

Rischio di diffusione anche in Italia

Secondo i ricercatori, Sud America, Africa meridionale e Asia saranno le regioni più colpite dalla futura diffusione del fungo. Fino al 75% della superficie coltivata a grano in Africa e Sud America potrebbe essere a rischio con conseguenze gravi sulla produzione. Secondo le previsioni, il brusone continuerà anche a diffondersi nei paesi che in passato erano solo leggermente interessati, tra cui Argentina, Zambia e Bangladesh. 

Ma non è l’unica preoccupazione, a causa dell’aumento delle temperature il fungo sta lentamente penetrando anche in paesi che non erano interessati in precedenza dal fenomeno come Uruguay, America centrale, sud-est degli USA, Africa orientale, India e Australia orientale. 

Secondo il modello realizzato dai ricercatori tedeschi, il rischio è relativamente basso in Europa e in Asia orientale, ad eccezione di Italia, sud della Francia e della Spagna dove l’effetto della crisi climatica sta modificando il clima rendendolo più caldo e umido e quindi idoneo alla proliferazione del fungo. 


REDAZIONE
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