Borse di stoffa e cambiamento climatico: un impatto da considerare

Packaging e trasporto dei prodotti sono tra le questioni ecologiche più pressanti del nostro tempo. Sostituire la plastica appare fondamentale, ma considerare in modo adeguato il rapporto tra borse di stoffa e cambiamento climatico lo è altrettanto. Tali oggetti si fanno sempre più diffusi, ma i dati sul loro impatto ambientale sono inquietanti. Trovare una soluzione è tanto necessario, quanto possibile e la misura sembra l’unica strategia vincente.

Borse di stoffa oggi:
Il rapporto tra borse di stoffa e cambiamento climatico sta assumendo importanza crescente. In vari settori esse vengono utilizzate da tempo come protezione dalla polvere e la moda di lusso ne offre un esempio. Oggi stiamo, però, assistendo ad un vero e proprio boom. Nel 2007 la designer britannica Anya Hindmarch lanciò la famosa borsa “I’m not a plastic bag”. Da allora prodotti simili sono diventati di tendenza e da molti sono ritenuti sinonimo di ecologia. Negli USA le borse del New Yorker sono persino diventate uno status symbol. I sacchetti in plastica erano tornati in auge a inizio pandemia, a causa della paura del virus, ma ora la stoffa appare nuovamente il trend dominante.
Borse di stoffa e cambiamento climatico:
La relazione tra borse di stoffa e cambiamento climatico è più complicato di quanto comunemente ritenuto. Le colture di cotone, oltre a porre problemi sociali sullo sfruttamento del lavoro, richiedono grandi quantità d’acqua, nonché l’impiego di pesticidi. Secondo uno studio del Ministero dell'Ambiente e dell'Alimentazione danese per compensare tale impronta ogni borsa dovrebbe essere utilizzata 20.000 volte. A creare problemi è, infine il loro smaltimento. Solo il 15% delle 30 milioni di tonnellate di cotone prodotte in un anno vengono riciclate. I tessuti non possono, infatti, essere inseriti nella normale raccolta differenziata e richiedono il raggiungimento di impianti specifici. I loghi in PVC spesso stampati sulle borse rendono, poi, impossibile ogni riutilizzo.
Un impatto da considerare:
Valutare in modo corretto il rapporto tra borse di stoffa e cambiamento climatico è cruciale. La plastica ha certamente un impatto devastante sulle emissioni di gas serra, non risulta biodegradabile e inquina ormai gli oceani di tutto il mondo. La produzione di borse di stoffa è, però, oggi eccessiva. Evitare di trasformarle in articoli da collezione e permettere ai clienti di richiederle solo in caso di bisogno appare una buona strategia. Alcuni brand stanno, poi, cercando di rendere le borse più eco-friendly. L’utilizzo di materiali riciclati, la sostituzione del cotone con la canapa o l’impiego di tessuti biologici sono sempre più diffusi.
La relazione tra borse di stoffa e cambiamento climatico non può essere valutata con superficialità. Far coincidere la volontà di rispettare l’ambiente con uno stile di vita in continuo mutamento non è semplice. La ricerca delle soluzioni appare ormai una sempre più frenetica corsa contro il tempo. Evitare di riempirci di oggetti inutili potrebbe essere una buona idea per provare a vincerla.
