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Batterie: scoperto un minerale che potrebbe renderle più efficienti

Batterie: scoperto un minerale che potrebbe renderle più efficienti

Si chiama Petrovite e arriva dalla penisola russa del Kamchatka. Il movimento degli atomi al suo interno potrebbe essere d’ispirazione per nuove batterie.

In un mondo in cui l’elettricità pulita è destinata a diventare la fonte energetica principale, l’efficienza delle batterie è un tema di importanza primaria. Proprio per questa ragione fa notizia la scoperta di un nuovo minerale dalle caratteristiche interessanti. Il ritrovamento è stato fatto nella penisola russa del Kamchatka da Stanislav Filatov, professore di mineralogia all’Università di San Pietroburgo, insieme i suoi colleghi.

Petrovite materiale batterie elettriche

Il Petrovite e le sue caratteristiche

Il minerale si chiama Petrovite ed è uno dei frutti dell’intensa attività vulcanica della regione. Il Kamchatka si trova infatti sul bordo tra la placca tettonica nordamericana (sebbene sia fisicamente unito al continente russo che “poggia” su quella euroasiatica) e la placca del Pacifico. Dalla faglia che le separa emerge il magma che alimenta la catena di vulcani della penisola, incluso il Tolbachik. Proprio attorno a quest’ultimo, negli ultimi anni gli esperti hanno individuato molti nuovi esemplari di minerali, tra cui quello di recente scoperta.

Il Petrovite ha una colorazione azzurra e una forma che ricorda una nuvola di cristalli. La sua presenza si concentra nei pressi delle fumarole attive che emettono getti di gas e vapore sotto forma di piccoli aggregati. Gli atomi di ossigeno, solfuro e rame rendono la struttura del minerale porosa. Nei canali e negli spazi cavi che lo caratterizzano sono liberi di muoversi atomi più piccoli, come quelli di sodio. È proprio questa caratteristica unica che lo rende interessante agli occhi dei mineralogisti.

La caratteristica interessante

Questo movimento potrebbe essere sfruttato come schema per sviluppare una nuova generazione di batterie per dispostivi elettrici più efficienti. Le moderne batterie ricaricabili agli ioni di sodio usano appunto gli ioni di sodio come vettori per la ricarica: muovendosi all’interno della batteria forniscono la carica elettrica agli apparecchi collegati. Ma gli ingegneri sono alla costante ricerca di materiali dalla bassa resistenza per produrre batterie ancora più all’avanguardia. Contenendo il Petrovite tracce di rame non può essere sfruttato come batteria al suo stato naturale. Tuttavia, secondo il professor Filatov, con dei materiali sintetici in grado di imitare la sua struttura e rimpiazzando il rame con altri elementi, sarebbe possibile raggiungere l’obiettivo.

Batterie, un settore in fermento

La virata generale verso le energie rinnovabili per contrastare l’inquinamento e frenare il surriscaldamento globale ha messo in fermento il settore dell’elettronica. Oltre a studiare dispositivi dalle prestazioni soddisfacenti, l’obiettivo è anche quello di ridurre il più possibile l’uso del litio, elemento pericoloso per l’ambiente a livello di estrazione della materia prima e di smaltimento. Gli esperimenti curiosi sulle batteria si stanno moltiplicando, anche se molti sono ancora allo stato sperimentale: dai mattoni usati dall’edilizia alle batterie costruite con la canapa. La ricerca continua e nei prossimi anni è destinata a riservare molte altre sorprese.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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