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Arsenico, l’esposizione collegata a un maggior rischio di diabete

Arsenico, l’esposizione collegata a un maggior rischio di diabete

Un nuovo studio ha mostrato che l’esposizione cronica all’arsenico può portare a un maggior rischio di diabete, soprattutto nei maschi.

L’arsenico è un metallo pesante con cui è purtroppo facile entrare in contatto e, tra i pericoli che ciò comporta, sembra rientrare una maggiore probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2. Gli studi sulla questione sono ormai diversi, ma un lavoro di recente pubblicato in Environmental Health Perspectives ha aperto nuovi scenari. I ricercatori hanno, infatti, evidenziato che i rischi sembrano essere maggiori per gli individui di sesso maschile. Ora si attendono nuovi sviluppi.

Arsenico, l’esposizione collegata a un maggior rischio di diabete
@envatoelements

Arsenico e rischio di diabete 

A indagare la connessione tra esposizione all’arsenico e rischio di sviluppare diabete di tipo 2 ci ha pensato un team della Cornell University. In passato la presenza eccessiva del metallo in alcune zone di Messico e Bangladesh aveva già portato a ricerche che avevano mostrato una correlazione tra i due fattori. 

Si trattava, però, di analisi effettuate su campioni molto limitati. Il nuovo paper, concentratosi sui topi messi a contatto con l’arsenico, ha individuato la presenza del biomarcatore miR-34a. Questo è associato all’insulino resistenza nel diabete di tipo 2 e ad altre malattie metaboliche. I maschi risultavano, per altro, molto più sensibili al contaminante.

Lo studio su arsenico e diabete di tipo 2 

Per fare nuova luce sulla correlazione tra esposizione all’arsenico e diabete di tipo 2 i ricercatori della Cornell University si sono serviti di topi geneticamente modificati. I mammiferi erano, in un certo senso, “umanizzati”. Presentavano, infatti, la presenza di un gene normalmente assente nella specie e presente nell’uomo. Ciò è stato reso necessario dal fatto che i topi metabolizzano l’arsenico meglio dell’uomo e devono, quindi, assumere livelli molto più alti del contaminante per mostrare conseguenze. 

Gli animali geneticamente modificati e il gruppo di controllo, costituito da topi “normali”, sono stati, quindi, esposti al metallo pesante attraverso l’acqua per un mese. Gli scienziati hanno, poi, analizzato fegato e tessuti adiposi bianchi nei vari soggetti, identificando la presenza del biomarcatore miR-34a solo negli esemplari maschi degli animali geneticamente modificati.

Cosa provoca l’arsenico: dal diabete agli altri pericoli 

Il diabete è solo uno dei rischi che l’esposizione cronica all’arsenico sembra aumentare. Tra le conseguenze possono rientrare anche, secondo quanto scoperto finora, lo sviluppo di malattie cardiovascolari o di particolari tipi di tumori. Pelle, polmoni e vescica appaiono le parti dell’organismo maggiormente a rischio. L’esposizione al metallo pesante avviene soprattutto attraverso l’acqua potabile

Da tenere d’occhio sono, però, anche determinati cibi che possono risultare contaminati. Tra questi spiccano soprattutto i cereali, ampiamente consumati. Pesci e molluschi possono essere altri vettori, così come il fumo di sigaretta, a causa della capacità delle radici del tabacco di assorbire il metallo pesante. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato i valori soglia sicuri per la presenza della sostanza nell’acqua a 10 microgrammi per litro.

Il nuovo lavoro su esposizione all’arsenico e rischio di sviluppare diabete apre importanti prospettive. Praveen Sethupathy, tra gli autori dello studio, ha affermato che il paper offre una serie di spunti per la ricerca dato che mostra significative differenze tra uomini e donne, che si potrebbero ripercuotere sulle strategie terapeutiche. Gli scienziati sperano, poi, che il lavoro faccia da base anche per futuri screen da effettuare nelle aree più contaminate e per la conseguente pianificazione di azioni coerenti.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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