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Arriva la pasta che cambia forma quando bolle

Arriva la pasta che cambia forma quando bolle

Dagli Stati Uniti una nuova tecnica ha creato una pasta che cambia forma durante l’ebollizione. Potrà salvare spazio ed essere più “ecologica”.

Fettuccine in scatola ma fusilli nel piatto? La pasta che cambia forma quando bolle è la nuova invenzione che arriva dagli Stati Uniti grazie al lavoro dei ricercatori del Morphing Matter Lab alla Carnegie Mellon University in Pennsylvania. Non si tratta solo dell’ultima diavoleria per cambiare le carte (o meglio dire i piatti) in tavola durante pranzo o cena: la pasta cambia forma nasce in realtà con l’idea di ridurre l’impatto ambientale.

pasta cambia forma
Foto: Carnegie Mellon University

Perché serve una pasta cambia forma?

Non tutte le forme di pasta sono semplici come gli spaghetti. In una confezione di fusilli o conchiglie o altre forme con ampi spazi cavi, fino a 2/3 della confezione è dedicata a trasportare… aria. Gran parte delle emissioni necessarie per trasportare la pasta dal produttore alle nostre tavole è quindi spesa per trasportare qualcosa che non finisce nel piatto; costituendo di fatto uno spreco. Ispirati da altre industrie come quelle dei mobili montabili, i ricercatori americani hanno pensato di applicare lo stesso principio alla pasta. Obiettivo: ridurre lo spreco di spazio nelle confezioni di pasta per ottimizzare i trasporti, senza sacrificare forma finale e sapore.

Come funziona?

Impossibile? A quanto pare no. Il funzionamento della pasta cambia forma è in realtà tanto semplice quanto geniale. Alla pasta “base” di partenza, che ricorda più o meno una fettuccina, vengono applicati una serie di solchi. Quando la pasta viene fatta bollire, in base alla dimensione e distribuzione dei solchi, la cottura avviene in modo differente lungo la “fettuccina” di partenza. La diversità di cottura porta la pasta a cambiare forma in questa fase. La difficoltà nella pasta cambia forma resta proprio nell’individuare la giusta distribuzione di solchi per ottenere la forma finale desiderata durante la cottura. Un procedimento in realtà assai più complicato di quanto possa sembrare.

La pasta già normalmente cambia forma durante la cottura. Il nuovo procedimento semplicemente sfrutta questo fenomeno in modo controllato. Obiettivo finale proprio quello di risparmiare spazio, permettendo così a produttori e trasformatori di ottimizzare le emissioni trasportando pasta invece di aria. Ma il sapore? Secondo Lining Yao direttrice del Morphing Matter Lab alla Carnegie Mellon University, è identico a quello di una pasta tradizionale. I ricercatori sarebbero già in contatto con diversi produttori per test su larga scala. La pasta cambia forma potrebbe un giorno diventare la normalità.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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