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Allarme Valle d’Aosta: negli ultimi 20 anni persi 32 ghiacciai

Allarme Valle d’Aosta: negli ultimi 20 anni persi 32 ghiacciai

In Valle d’Aosta i numeri sullo scioglimento dei ghiacciai sono drammatici e a preoccupare sono le conseguenze per clima, ecosistemi e scorte idriche

Siamo abituati a considerare la Valle d’Aosta come una regione ricca di ghiacciai e di paesaggi unici, ma il riscaldamento globale sta scardinando anche questa certezza. Guardando agli ultimi dati raccolti, infatti, risulta evidente che l’ambiente in questa zona sta rapidamente mutando. Neve e ghiaccio appaiono sempre più fragili e le conseguenze per umanità e natura minacciano di essere irreversibili.

Valle d'Aosta ghiacciai
Foto: Emy Angelli @Pexels

Valle d’Aosta e ghiacciai

A mostrare quanto la situazione dei ghiacciai in Valle d’Aosta sia drammatica ci ha pensato il report SottoZero 2022. Questo documento, elaborato dalla Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, divulga in modo sintetico i dati raccolti nell’ultimo anno sulla situazione della criosfera nella regione. I monitoraggi hanno mostrato che tra il 1999 e il 2021, dalle vette della Valle d’Aosta sono scomparsi ben 32 ghiacciai. In 22 anni il numero si è così ridotto da 216 a 184. La superficie totale occupata da questi ambienti, che ammontava a 154 km2 a inizio millennio, raggiunge ora a malapena i 120 km2, ed è calata, quindi, del 22%.

Un rapido mutamento

I dati sui ghiacciai della Valle d’Aosta confermano un trend osservato da anni. Nel 2021 le fronti dei ghiacciai monitorati si sono ritirate di 13 m. Ciò rappresenta un miglioramento rispetto alla media di 21 m registrata tra 2001 e 2020, ma rimane un fatto inquietante. A preoccupare è, poi, la situazione della criosfera in generale. Il permafrost ad alta quota si è scongelato in estate fino a una profondità di 6 m, il 19% in più della media. L’altezza massima della neve a circa 2.000 m è poi stata di 118 cm, a fronte di una media di 149. La quantità di risorsa idrica contenuta in essa nel giorno più innevato dell’anno è poi passata dai 1.129 milioni di m3 del ventennio di inizio millennio, agli 870 milioni del 2021.

È allarme

La situazione dei ghiacciai della Valle d’Aosta è lo specchio di un dramma senza precedenti. Nella regione, infatti, la corsa del riscaldamento globale appare inarrestabile. Nel 2021 le temperature medie annuali si sono rivelate di 0.2 °C al di sopra della media del periodo 2002-2020. L’anomalia relativa ai valori estivi ha, invece, toccato gli 0.6 °C. Significativi sono, poi, i dati che riguardano le precipitazioni. Esse sono risultate del 12% inferiori alla norma. La preoccupazione è oggi alta, dunque, tanto per flora e fauna che ruotano intorno ai ghiacciai, quanto per le popolazioni che contano sulle risorse della regione. La diminuzione dell’albedo legata alla carenza di manto nevoso rischia, per altro, di alimentare ulteriormente il cambiamento climatico.

I numeri emersi dal report sui ghiacciai della Valle d’Aosta rappresentano ben più di un campanello d’allarme. La regione fa dell’ambiente una delle sue più importanti risorse e impedire che venga raggiunto il punto di non ritorno appare una priorità. Il rischio che i paesaggi che tendiamo a dare per scontati diventino solo un triste ricordo da cartolina non è, purtroppo, poco concreto.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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