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Alla scoperta del cavolo navone

Alla scoperta del cavolo navone

Il cavolo navone o rutabaga è un ortaggio antico e quasi dimenticato, che permette di fare un’esperienza nuova a tavola

Il cavolo navone o rutabaga – nome scientifico Brassica napus var Napobrassica è un ortaggio poco noto, appartenente alla famiglia delle crocifere. Conosciuto in Francia con il nome di chou navet e nei paesi anglofoni con quello di swedis turnip, è una varietà antica, un tempo largamente diffusa sia come alimento umano che come foraggio per animali. Oggi è quasi dimenticata, ma se avete la fortuna di trovarla, non lasciatevela scappare: il gusto è delicato, le calorie pochissime e i modi per apprezzarlo vari.

Cavolo navone

Un po’ di storia

Il cavolo navone è un ibrido tra l’antenato del cavolo (Brassica oleacea) e il navone o colza (Brassica napus), e rientra tra gli ortaggi dimenticati poiché associati ai periodi di guerra e di fame. La rutabaga, come il topinambur, è stata infatti molto coltivata durante i conflitti mondiali per l’alto potenziale nutrizionale e la facilità di conservazione ed era quindi tra i cibi più consumati dai soldati e dalla popolazione afflitta dalla crisi alimentare. Oggi questa cattiva reputazione sta scomparendo e il cavolo navone è considerato un ortaggio prezioso, dal gusto insolito e delicato.

Come gustarlo

Per quanto non di bell’aspetto, il cavolo navone ha un ottimo sapore, simile a quello della rapa ma più dolce e leggermente piccante, mentre la consistenza della sua polpa, che varia dal bianco al giallo, ricorda quella della patata.

Se in autunno o in inverno riuscite a reperire questo ortaggio da qualche produttore locale o in un mercato rionale, potete scegliere di consumarlo, dopo averlo sbucciato, sia crudo che cotto. Nel primo caso, potreste tagliarlo a fettine sottili nell’insalata o in pinzimonio, nel secondo avete un’ampia scelta: lo potreste lessare per farne un purè o degli gnocchi, oppure stufare al forno, magari con altre verdure, e creare così un contorno. Altri suggerimenti sono cucinarlo al cartoccio sotto le braci o utilizzarlo in un risotto.

Il cavolo navone o rutabaga è, insomma, davvero interessante: bruttino ma buono, è antico eppure permette di fare un’esperienza nuova a tavola.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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