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Albicocche, l'elisir per la pelle proveniente dalla Cina

Albicocche, l'elisir per la pelle proveniente dalla Cina

Le albicocche vengono definite tecnicamente delle drupe, come le sue cugine pesca e prugna, sono un frutto estivo con delle ottime caratteristiche nutrizionali oltre a prestarsi a innumerevoli preparazioni, alcune anche parecchio ardite. Allo stesso tempo però l’albero è tra i più delicati dell’intera categoria e non è raro che venga colpito da malattie.

Un frutto dal passato intrigante, tra Cina e Europa

Sappiamo che l’albicocca era già apprezzata quattromila anni fa, considerata un frutto esotico e rarissimo, spopolava nelle corti degli imperatori cinesi. Diverse prove riconducono l’origine della pianta proprio all’Asia Centrale, e da lì probabilmente si diffuse fino in Persia e Armenia, quest’ultima è considerata la sua culla natale, tanto che il nome scientifico dell’albicocco è Prunus armeniaca.

In Europa cominciò a diffondersi con l’espansione dell’impero romano anche se si crede che il primo a fare arrivare questo frutto sulle sponde del mediterraneo fu Alessandro Magno, in ogni caso durante quasi tutto il medioevo ebbe un periodo di oblio. Bisognerà aspettare gli Arabi verso il decimo secolo: essi reintrodussero la coltivazione dell’albicocco, e non solo con finalità gastronomiche, ma anche medicinali. Dal quindicesimo secolo in poi la pianta ebbe un tale successo da diffondersi in tutto il mondo, così che oggi è coltivata bene o male ovunque.

Albicocca, proprietà e benefici

Tutti abbiamo presente il colore molto caratteristico della sua buccia, sfumata tra un giallo tenue e il rosso aranciato, tonalità che rimane bene o male invariata nella polpa. Il profumo della parte carnosa è dolce e inebriante, quasi a sottolineare la sua bontà nutrizionale, vista la quantità di sali minerali e vitamine contenute. In particolare si trovano in abbondanza Vit. A e C, assieme ad una buona quantità di elettroliti come il potassio, solitamente associato alle banane.

Storicamente però ad essere particolarmente apprezzato era l’olio ottenuto dai suoi semi, racchiusi nel nocciolo, un ritrovato per la cosmesi dalle proprietà eccezionali per la pelle: l’unguento che si ottiene è molto efficace nel trattamento di rughe e smagliature.

A coronare l’albicocca come frutto dell’estate ci pensano le sue molteplici vesti gastronomiche, che sia fresca appena colta o sciroppata, magari presentata come succo o ancora, per i palati più arditi, essiccata con un po’ di gorgonzola a creare un contrasto sicuramente originale.

Fonti: my-personaltrainer.it - taccuinistorici.it - chelmerfoods.com - bsnscb.com


REDAZIONE
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