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5 curiosità sul mercato del vino biologico

5 curiosità sul mercato del vino biologico

Il vino biologico è un fenomeno che nel settore enologico non è più possibile ignorare. Ecco alcune curiosità per raccontare il cambiamento in atto.

Il mercato del vino biologico segue logiche diverse da quelle vigenti in passato. Questo rende indispensabile una riflessione in merito al settore del vino e degli aggiornamenti necessari affinché possa continuare a rispondere ad una domanda in continua evoluzione. Uno studio condotto da IWSR Drinks Market Analysis mette in luce le principali caratteristiche di questo mercato cresciuto del 234% dal 2007.

1. Il dominio dell’Europa sul vino biologico

L’Europa guida i consumi di vino biologico e le stime prevedono che entro il 2022 governerà il 78% del mercato globale. La definizione di «vino biologico» in Europa comprende sia le bottiglie prodotte utilizzando uve derivanti da agricoltura biologica che tecniche produttive BIO, ossia che utilizzino solo sostanze approvate dalla normativa vigente.

2. Il consumatore è disposto a pagare di più

Questo uno degli osservati più interessanti: il consumatore di vino biologico paga di buon grado il plus richiesto per l’acquisto di un prodotto frutto di pratiche sostenibili. Emblematico il caso inglese in cui, mette in luce il report, i consumatori si dicono ben disposti a pagare fino al 38% in più per un prodotto certificato come biologico.

3. Vino biologico, diversi consumatori

Il produttore di vino biologico deve riflettere attentamente su quale sarà il target del suo prodotto. Il vino biologico viene apprezzato da diverse tipologie di consumatori, principalmente a seconda della zona in cui si trovano. Quindi, se rimane, più o meno, costante l’osservazione che vede generalmente soggetti con buone possibilità finanziarie scegliere questi vini, dall’altro lato la geografia sembra farla da padrona.

Le differenze locali sono importanti: se negli USA il consumatore tipo è femmina, millennial e relativamente abbiente; nel Regno Unito l’equazione da lo stesso risultato sole nelle aree metropolitane; in Germania, si nota ancora un pubblico principalmente femminile ma over 50; mentre in Francia dove il vino biologico consumato è il 4% del totale, Parigi risulta il centro nevralgico. Una domanda variegata in tutti questi casi attenta e interessata alle tematiche salutistiche e ambientali.

4. Nuovi canali

Il vino biologico segue spesso canali di vendita che si discostano da quelli tradizionali. Specialmente tra i giovani - i cosiddetti millennial - tra i quali sta acquistando popolarità la modalità preferita è l'acquisto online. Una vera fortuna per le piattaforme e-commerce specializzate e un modo che consente ai nuovi consumatori di sperimentare di più con vini provenienti da tutte le parti del mondo.

5. I nuovi produttori di vino biologico

Tra i pregi del vino biologico quello di aver reso sostenibile - anche economicamente - la produzione in zone fin ora scarsamente considerate. Questo, unito ai nuovi canali di vendita e a una voglia di sperimentare sempre più spiccata, sta vedendo la nascita di nuovi produttori in aree inaspettate. Tra queste, per esempio l'Europa Centrale e dell'Est nelle quali si sta cominciando a produrre bottiglie BIO piuttosto interessanti.


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Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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