È originata da materiali naturali ma prevede un processo di trasformazione tutto chimico: la viscosa è una fibra naturale o no?
La viscosa è un tessuto naturale oppure no? Molto spesso questa viene proposta come alternativa ecologica alle altre fibre. Eppure, anche la viscosa è una fibra artificiale o semi-sintetica. Ciò significa che il filato si ottiene a partire da materiale di origine organica, la cellulosa del legno principalmente, ma trasformata attraverso processi chimici molto aggressivi.
Viscosa e rayon, tutti i nomi della seta vegetale
La viscosa è un rayon e cioè un filato di cellulosa. Arriva sul mercato per la prima volta nel 1905 e nasce dall’idea, sviluppata nei laboratori tessili di Francia e Inghilterra, di ottenere una fibra simile alla seta ma più economica. Pronta per la produzione industriale, era chiamata proprio seta artificiale. E fu questo il in suo nome fino al 1924, anno in cui le autorità decisero di commercializzare il filato con il nome di rayon, dal francese “raggi di luce”, sia per evitare confusioni, sia per dar conto di una fibra tessile nuova e innovativa, con particolarità e caratteristiche proprie. Oggi la viscosa è diffusissima sul mercato, ma la sua produzione massiccia ha avuto conseguenze molto preoccupanti.
Cosa vuol dire viscosa al 100%
Un capo etichettato 100% viscosa è un capo di solo tessuto rayon. Una scelta ecologica? Dipende. Nonostante la viscosa origini da polpa di legno, e per questo viene presentata come alternativa green ai consumatori, la realtà è che per trasformarla occorrono lavaggi chimici molto dannosi per l’ambiente e per i lavoratori coinvolti nella produzione.
In India le fabbriche scaricano i solventi direttamente nei fiumi affluenti del Gange e in Cina la produzione di questa fibra sta avvelenando le falde acquifere e i lavoratori nelle fabbriche. Inoltre, a livello mondiale la produzione di viscosa determina l’abbattimento di una grandissima quantità di alberi ed è una delle cause che concorrono alla deforestazione. Si stima che oltre 200milioni di fusti vengano abbattuti solo tra Brasile, Cina e Indonesia per essere trasformati in tessuto cellulosico con le conseguenze che questo comporta per la biodiversità e la sopravvivenza degli habitat.
La viscosa è naturale?
Al netto, non si può certo dire che la viscosa sia un tessuto naturale ed ecologico. Tuttavia, ci sono processi più dannosi o più rispettosi di altri. Per capire se questa possa essere un’alternativa virtuosa o no bisogna analizzare il processo produttivo. Esiste, infatti, una filiera del tessile molto più responsabile e attenta. Principalmente sono due parametri da tenere in considerazione per valutare la sostenibilità di questa fibra:
• Coltivazione della materia prima. Nella produzione di massa della viscosa la cellulosa si ottiene tramite coltivazione intensiva che si avvale dell’uso di pesticidi, diserbanti e, spesso, concilia con pratiche di sfruttamento dei lavoratori. Solo una viscosa ottenuta da coltivazione biologica e responsabile si può quindi considerare naturale.
• Quale chimica? Il processo di produzione tradizionale della viscosa prevede trattamenti chimici molto aggressivi. Tuttavia, esistono diverse alternative che prevedono processi a minor impatto ambientale e che, invece, possono considerarsi ecosostenibili.