Uccelli: la metà delle specie esistenti è ormai a rischio
Le specie di uccelli a rischio estinzione sono ormai troppe. A certificarlo ci ha pensato un report pubblicato in Annual Review of Environment and Resources. L’uomo è chiamato a guardare con attenzione al quadro delineato e a cogliere i segnali di allarme. Intervenire è ancora possibile, ma la messa a punto di strategie coerenti appare imprescindibile.
Troppe specie di uccelli a rischio
Tra gli animali maggiormente colpiti dai mutamenti rapidi del pianeta spiccano gli uccelli. Secondo un recente studio delle 11.000 specie esistenti attualmente conosciute, ben il 48% sarebbe ormai considerabile a rischio o, comunque, seriamente minacciato. Tali dati sono purtroppo coerenti con quelli rilevati da precedenti studi. In Nord America, infatti, tra il 1970 e oggi sono comparsi 3 miliardi di uccelli. In Europa gli esemplari perduti sono stati, invece, 600 milioni negli ultimi quarant’anni. I tropici, che ospitano la maggiore varietà di volatili e gli ambienti montani risultano essere i teatri delle maggiori perdite. Le specie più a rischio sono, invece, quelle che impiegano più tempo a riprodursi, come albatros e gru.
Uccelli sentinella
I dati sulle specie di uccelli a rischio appaiono significativi. Come i canarini che venivano usati per testare la qualità dell’aria nelle miniere di carbone, essi fungono, infatti, da sentinelle sulla salute degli ecosistemi. Ignorare l’impatto delle azioni umane diventa dunque complicato. Gli uccelli si devono, infatti confrontare con diverse forme di inquinamento e spesso finiscono per venire avvelenati dai pesticidi. Il riscaldamento globale propone, poi, loro sfide spesso impossibili e obbliga varie specie a spostare il proprio range d’azione o a mutare i propri cicli vitali. Urbanizzazione e deforestazione privano, per altro, alcuni volatili dell’habitat. In un effetto domino l’azione di dispersione dei semi degli uccelli viene compromessa e la natura ne risente in modo drammatico.
Possibilità
Il numero di uccelli a rischio non deve scoraggiare. Gli esperti sono determinati nell’affermare che le finestre d’intervento esistono. A oggi il 39% delle specie vede i propri esemplari rimanere stabili, mentre il 6% presenta persino popolazioni in espansione. In Nord America gli uccelli di plaude stanno tornando ad aumentare e ciò dimostra quanto gli sforzi di conservazione possano risultare efficaci. Ognuno ha la possibilità di diventare parte attiva nel processo. Rendere il proprio giardino accogliente per i volatili o boicottare le aziende non rispettose degli ecosistemi sono solo alcuni dei comportamenti in grado di fare la differenza. Gli uccelli sono animali fortunatamente ben studiati e ora le autorità sono chiamate a costruire piani sulle solide basi di conoscenza esistenti.
Il numero di specie di uccelli minacciati o già a rischio non può che essere considerato allarmante. Le nostre azioni stanno trasformando il pianeta e causando mutamenti troppo veloci per animali e natura. Il rischio è che la continua aspirazione a volare più in alto diventi, per l’umanità, solo il preludio di una rovinosa caduta ampiamente annunciata.
