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Troppi rifiuti radioattivi tra i rottami mandati a riciclo: l’allarme dell’AIEA

Troppi rifiuti radioattivi tra i rottami mandati a riciclo: l’allarme dell’AIEA

Rimane ancora elevato il numero dei rifiuti radioattivi presenti tra i rottami destinati al riciclo generando un pericolo per la salute

Da quando è stata scoperta la fissione nucleare e l'umanità ne ha visto le conseguenze in seguito all’utilizzo in guerra o dopo gli incidenti nucleari, la paura delle radiazioni ha invaso diversi ambiti della nostra vita. Alcuni timori erano infondati, altri invece suscitano ancora concrete preoccupazioni, soprattutto da parte dell’AIEA che ha segnalato l'eccessiva presenza di rifiuti radioattivi tra i rottami mandati a riciclo.

Rifiuti radioattivi riciclo
@envatoelements

L'AIEA

L'AIEA è l’acronimo per "Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica". Si tratta di un’organizzazione intergovernativa che opera nell'ambito delle Nazioni Unite. Vi fanno parte 168 Paesi e rappresenta un punto di riferimento per la cooperazione internazionale in campo nucleare. L'AIEA rifiuta le finalità militari della tecnologia nucleare.

Lo scopo di questa organizzazione è invece quello di assistere gli Stati membri a pianificare l'utilizzo della tecnologia nucleare per scopi pacifici (come ad esempio la produzione di energia). Inoltre, verifica che gli Stati membri rispettino gli impegni presi nel Trattato di non proliferazione e usino il materiale nucleare solo per scopi pacifici. Infine, si occupa si di sviluppare gli standard di sicurezza nell’applicazione della tecnologia nucleare e la protezione della salute umana e dell'ambiente dalle radiazioni.

I rifiuti radioattivi tra i rottami mandati a riciclo

L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ha lanciato un allarme in merito alle radiazioni. Secondo i dati annuali sul traffico illecito di rifiuti radioattivi redatto dall’organizzazione, è aumentato il numero dei materiali radioattivi e dei dispositivi contaminati che sono entrati nella filiera del riciclo dei rottami senza che siano state prese le adeguate misure di sicurezza.

Il database individua tre tipologie di incidenti specifici. Nel primo gruppo rientrano quelli che sono connessi con il traffico o l'uso doloso dei rifiuti radioattivi. Invece, la seconda tipologia di incidenti sono quelli di intento indeterminato. Infine, l'ultimo gruppo comprende i casi che non sono collegati al traffico di rifiuti.

Ancora troppi casi

I dati raccolti dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica sono stati resi pubblici tramite l'"Incident and Trafficking Database" (ITDB). In questo database l'organizzazione intergovernativa raccoglie le segnalazioni di incidenti legati al traffico illecito di materiale nucleare e di rifiuti radioattivi individuati dagli Stati membri e dalle altre agenzie internazionali.

Nel report emerge che sono aumentati gli incidenti della terza tipologia, quindi quelli accaduti durante delle operazioni di smaltimento non autorizzato di fonti radioattive che sono finite tra i rottami. Questi ultimi sono entrati poi nella filiera del riciclo. Nel 2022 sono stati registrati 130 incidenti in cui i rifiuti radioattivi sono finiti tra i rottami destinati al riciclo.

Un pericolo per la salute dell’uomo

Il numero di incidenti in cui è stata rilevata la presenza di rifiuti radioattivi tra i rottami destinati al riciclo non diminuisce rispetto agli anni precedenti. Rimane un numero ancora troppo alto che mette in pericolo non solo la salute dell’uomo, ma anche quella del pianeta. Soprattutto se i tassi di riciclo aumentano e i rifiuti radioattivi vengono riciclati in prodotti che alla fine entrano nelle nostre case.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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