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Tartarughe di mare, il 99% sono femmine

Tartarughe di mare, il 99% sono femmine

Le tartarughe di mare stanno nascendo tutte femmine e il responsabile è il cambiamento climatico. Lo dice uno studio effettuato nei mari australiani che presenta uno scenario allarmante a livello globale.

Il sesso delle tartarughe di mare è determinato dalla temperatura della sabbia in cui vengono deposte le uova: se lo sviluppo degli embrioni avverrà in una temperatura più elevata il nascituro sarà femmina, mentre da un terreno più fresco nasceranno dei maschi.

Un mare di tartarughe femmine

La tartarughe di mare spendono interi anni della loro vita viaggiando verso le coste del nord dell’Australia, dove si trovano i territori di nutrizione nei quali i rettili si rifocillano ingrassando in attesa di raggiungere le zone di accoppiamento e le spiagge dove costruiranno i loro nidi. Normalmente le tartarughe di mare tendono a tornare a deporre le loro uova nelle stessa spiaggia sulla quale sono nate. Nottetempo giungono sulla spiaggia scavando dei nidi nella sabbia nei quali deporranno le uova, che poi verranno ricoperte e celate.

Il punto singolare di questo processo è che sarà proprio la sabbia a determinare il sesso dei piccoli, a seconda della temperatura del nido. Questa modalità è comune nei rettili, ma nel caso delle tartarughe potrebbe metterle in serio pericolo. Il riscaldamento climatico sta diminuendo drasticamente il numero delle spiagge «fresche» in cui è ancora possibile veder nascere dei maschi. Momentaneamente la situazione non è ancora necessariamente drammatica, dal momento che le abitudini sessuali delle tartarughe vedono un solo maschio accoppiarsi con numerose femmine nel corso della sua vita.

Tuttavia la carenza di spiagge adatte alla nascita dei maschi sta decrescendo drammaticamente, in Australia e in altre parti del mondo, mettendo in serio pericolo più di una specie di tartaruga marina. Questi animali nuotano nei mari della Terra da oltre 100 milioni di anni e sono sempre stati in grado di affrontare i cambiamenti climatici che si sono avvicendati in questo lasso di tempo, tuttavia la rapidità delle recenti fluttuazioni antropogeniche potrebbe non garantire alle tartarughe il tempo necessario per adattarsi e superare anche questo periodo critico.

Fonti: National Geographic


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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