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La storia del Limone Costa d'Amalfi, l'oro giallo d'Italia

La storia del Limone Costa d'Amalfi, l'oro giallo d'Italia

Il Limone d’Amalfi IGP ha caratteristiche uniche che lo rendono famoso in tutto il mondo, una nobile arte con una storia tutta da scoprire

Se si visita la Costiera Amalfitana, è impossibile non essere catturati dalla sua bellezza e dai suoi colori. Ma soprattutto dal profumo intenso sprigionato dagli alberi e dai giardini di limoni lungo la strada. La storia del Limone Costa d’Amalfi IGP ha attraversato il tempo e sembra non aver subito i cambiamenti del mondo. Ciò che davvero lo rende unico è l’aver conservato le sue caratteristiche originarie per forma, colore e sapore. La polpa succosa, la buccia spessa, la quasi assenza di semi… impossibile non riconoscerlo!

Limone d'Amalfi
Foto: andreagen @pixabay

La storia del Limone Costa d'Amalfi

“…che da Minori venivano trasportati via mare verso altri mercati italiana, assieme a limoncelli e a cetrangoli.”
Matteo Camera, 1600

Il Limone d’Amalfi, noto anche come “Sfusato” per la forma affusolata del frutto, affonda le sue radici in epoche antiche. Sono molti, infatti, i documenti storici che attestano la presenza di limoneti in Costiera Amalfitana già da moltissimo tempo. Furono gli Arabi, durante la loro espansione e conquista intorno al X secolo d.C, ad introdurre il limone in Spagna, in Sicilia e in Campania. La diffusione del limone nell’area di Amalfi avvenne però solo grazie alla scoperta del suo “magico potere”: contrastava lo scorbuto, la malattia dovuta ad un importante carenza di vitamina C, di cui il limone invece è ricco.

Gli amalfitani sono un famoso popolo di navigatori. Si narra che per loro fosse imprescindibile disporre sulle proprie navi scorte abbondanti del prezioso frutto, tanto che nell’XI secolo la Repubblica Amalfitana decretò l’obbligo di averne a bordo sempre delle provviste. Dal 1400 al 1800 la richiesta dei limoni era davvero ingente, soprattutto da parte del Nord-Europa proprio per la lotta contro lo scorbuto.

Nel corso dei secoli i limoneti sono andati crescendo per numero e ampiezza proprio grazie al lavoro dell’uomo che, con molta pazienza e fatica, ha recuperato suoli impervi e scoscesi per la pratica dell’agricoltura. I traffici divennero sempre più intensi, così come dimostrano i documenti e le fotografie del XX secolo, soprattutto verso le Americhe. Oggi la produzione è presente in tutti i comuni della Costiera Amalfitana e si stima che ogni anno vengano raccolte più di otto mila tonnellate di limoni, nonostante l’abbandono delle coltivazioni nelle zone montane.

Il Sentiero dei Limoni, un percorso da non perdere

Lo sfusato è molto legato al suo territorio ed è anche questo che lo rende speciale. Ma le cascate di limoni che scendono verso il mare non sono solo una delle caratteristiche che rende il paesaggio meraviglioso. Le temperature in inverno sono molto rigide, ma il clima mite e il sapere dei lavoratori tramandato nei secoli, permette a quest’area di essere ancora una delle più importanti al mondo nella coltivazione di questo frutto.

I terrazzamenti, detti “Macerine”, sono realizzati appositamente con impalcature di pali di castagno e permettono così ai limoni di non subire danni durante i periodi freddi. Il risultato finale è un vero e proprio sentiero percorribile, che molti secoli fa le donne seguivano per portare i limoni al porto. Questo sentiero, noto come il Sentiero dei Limoni (un tempo l’unico collegamento tra Maiori e Minori), è rimasto invariato nel tempo e si snoda in tredici tappe, tra cui Positano, Vietri sul mare, Maiori, Minori fino ad arrivare ad Amalfi, Ravello, Cetara, Praiano.

Il percorso è di media difficoltà, molto suggestivo grazie ai sali e scendi di gradini e scalini che, superata la fatica iniziale, vi regaleranno scorci indimenticabili e una delle esperienze più belle di sempre: vedere da vicino l’antica tradizione amalfitana.
Questi “giardini di limoni” sono utili anche per la salvaguardia del territorio. Insomma, una vera perla italiana da scoprire…non resta che partire e assaggiare il famoso limoncello amalfitano!


Cristina Morgese
Cristina Morgese
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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