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Storia delle frittelle, il dolce simbolo del Carnevale di Venezia

Storia delle frittelle, il dolce simbolo del Carnevale di Venezia

La storia della frittella, il dolce simbolo del Carnevale di Venezia, ha diversi secoli alle spalle, un dessert così famoso da essere parte di opere letterarie e artistiche.

Conoscere la storia delle frittelle, uno dei dolci simbolo del Carnevale di Venezia, significa fare un viaggio nel passato di diversi secoli verso un dessert diventato famoso in tutto il Paese. Che le vogliate chiamare «fritoe venexiane» o «fritole», sono diventate così emblematiche da essere citate in opere letterarie, come quella scritta da Carlo Goldoni, e vengono anche rappresentate in alcuni quadri.

Come nascono le frittelle veneziane

La storia della frittella del Carnevale di Venezia trova la sua prima traccia in un antico documento del Trecento: il testo prezioso è conservato nella Biblioteca Casanatense a Roma e riporta la ricetta originale. Gli ingredienti della tradizione sono uova, farina, zucchero, limone e uvetta, rimasti praticamente invariati per quasi 8 secoli.

A dare l’impulso più intenso alla diffusione di questo dolce è stato Bartolomeo Scappi, che nel XVI secolo, in pieno Rinascimento, rese famoso il dolce in tutta Italia. Le frittelle erano generalmente fritte in olio, strutto o burro guarnite con una spolverata di zucchero per raggiungere il perfetto livello di dolcezza.

Le frittelle diventano il «dolce nazionale dello Stato Veneto»

Con il passare dei secoli le frittelle veneziane sono diventate un piatto talmente famoso che i «fritolari», coloro che le preparavano, si erano consolidati in una realtà artigianale ben definita. Quando la diffusione di questo dolce cominciò ad essere fuori controllo l’associazione dei fritolari ne riunì circa 70 e a ciascuno di questi assegnò una specifica parte della città di Venezia, facendo sì che la professione si trasmettesse di generazione in generazione.

Nel XVIII secolo ci fu la svolta vera e propria, quando la frittella veneziana fu nominata «dolce nazionale dello Stato Veneto». A questo punto il dolce era così famoso da diffondersi anche nelle regioni limitrofe e oggi viene preparato praticamente in tutto il nord Italia. A contribuire ulteriormente al successo di questo dolce furono alcune opere d’arte, come il quadro «La venditrice di frittole» di Pietro Longhi e la sua comparsa nell’opera di Carlo Goldoni «Il Campiello».


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