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Dove si usa il glifosato in Italia?

Dove si usa il glifosato in Italia?

Il glifosato è il diserbante più utilizzato al mondo in agricoltura, ma non solo lì. Anche il giardinaggio e la manutenzione del verde ne vedono l’impiego, ma in Italia come ci si deve comportare?

Quando si parla di glifosato ci si si riferisce ad un potente erbicida, il più utilizzato al mondo per la precisione, anche in Italia. I consumatori sono sempre più preoccupati, soprattutto alla luce dell’ultima decisione presa a livello europeo di cui vi abbiamo già parlato in un articolo precedente. Ci sono però alcuni punti da chiarire, per esempio: dove viene utilizzato il glifosato?

Glifosato e principio di precauzione

In Italia vige una «regola» che prende il nome di principio di precauzione: non avendo risposte definitive sulla pericolosità o meno di questo prodotto chimico ne viene fortemente limitato l’uso. Allo stesso tempo però non ne viene vietato del tutto l’utilizzo per evitare un impatto eccessivo sull’agricoltura. Vengono di contro istituiti dei limiti e una serie di controlli nell’attesa che altri studi riescano a far luce sulla gravità della situazione.

Questa decisione però appartiene esclusivamente al nostro Paese, mentre l’Europa si mantiene più garantista. D’altra parte però il glifosato riesce ad infiltrarsi nella nostra dieta attraverso prodotti provenienti dall’estero o materie prime lavorate nello Stivale. Sono state svolte diverse analisi in merito, scoprendo tracce di questa sostanza in alcuni alimenti a base di cereali e altri prodotti come i cornflakes.

Test-Salvagente, un portale esperto nei test alimentari che ha svolto le analisi, ha definito il problema come «una roulette russa che difficilmente può assicurare aziende e consumatori». Questo perché è difficile che due lotti siano uguali, anche se prodotti dalla stessa azienda e la sua concentrazione può variare moltissimo.

L’analisi svolta sulle acque di 26 città italiane ha trovato concentrazioni superiori ai limiti di legge solo in due casi: Brusnengo (Bl) e Campo Galliano (Mo) hanno fatto registrate grosse quantità di AMPA, un derivato del glifosato, in quantità superiore al limite di legge. Test-Salvagente aggiunge poi che «nessuna Regione italiana analizza la presenza di glifosato e del suo metabolita AMPA nelle acque potabili, nonostante le raccomandazioni comunitarie». Insomma, sembrerebbe che per essere maggiormente sicuri dovremo aspettare altri controlli.

Fonti: il selvagente - lifegate


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