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Sforzato, il vino simbolo della Valtellina

Sforzato, il vino simbolo della Valtellina

Lo sforzato, un vino strutturato e complesso frutto delle coltivazioni alle pendici delle montagne lombarde, il cui metodo produttivo affascina da decenni.

Lo Sforzato è un vino prodotto in poche centinaia di bottiglie sui terreni impervi della Valtellina. Simbolo della viticoltura eroica, è un vino passito secco, prodotto con uve Chiavennasca, clone di Nebbiolo.

Su ripidi pendii nasce così lo Sforzato, un vino eccellente per merito dell’esposizione, della protezione delle montagne e della pendenza del terreno, che assicura un perfetto drenaggio.

La storia dello Sforzato

Lo Sforzato è l’unico vino italiano di cui parte del territorio di produzione è situato al di fuori dei confini nazionali. La zona, infatti, in passato è stata una colonia svizzera. La Svizzera è stata così per anni l’unico acquirente, grazie a un accordo privilegiato che permetteva di acquistare vino locale a un prezzo fisso.

Quando, però, l’attenzione dei produttori si è spostata più sulla quantità che sulla qualità, la Svizzera ha rotto l’accordo. Negli anni Settanta è iniziato così per la Valtellina un periodo buio: in Italia nessuno voleva i vini della zona, in quanto ritenuti di scarsa qualità. Sono state alcune cantine storiche, che con perseveranza e grande capacità, hanno risollevato nel corso degli anni la qualità del prodotto.

La produzione in Valtellina

Le uve Nebbiolo vengono raccolte circa dieci giorni prima delle altre uve, così che presentino una maggiore acidità, elemento utile per la conservazione. Le uve vengono poi poste ad appassire in appositi fruttai, per un periodo che varia dai 90 ai 120 giorni. Quando l’uva ha perso circa il 30% del suo peso iniziale, viene pigiata e il ricavato viene lasciato in affinamento in legno per almeno un anno.

Un’ulteriore affinamento viene poi fatto in bottiglia con una variabilità dagli otto ai dodici mesi. Il caratteristico appassimento delle uve comporta la diminuzione di acidità e la formazione di particolari aromi, che rendono lo Sforzato un vino corposo e di gran carattere. Inoltre, i caratteristici terrazzamenti strappati al versante della montagna, creano un effetto paesaggistico così incredibile, da aver consentito la candidatura dell’area nella lista dei patrimoni dell’umanità tutelati dall’UNESCO.


Caterina Limido
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Laureata in Scienze Gastronomiche, viaggio alla costante ricerca di nuovi spunti. Contagiosa nella passione e nella condivisione del mondo degli spirits, perennemente in bilico tra la filosofia del sapore e una degustazione di vino.
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