inNaturale
Home
>
Sempre più batteri mangia plastica: l'evoluzione risponde all'inquinamento

Sempre più batteri mangia plastica: l'evoluzione risponde all'inquinamento

Attorno al mondo starebbero comparendo sempre più batteri mangia plastica. Risposta evolutiva all’inquinamento crescente.

Negli ultimi 70 anni la quantità di plastica prodotta al mondo è aumentata da 2 milioni di tonnellate a circa 380 milioni di tonnellate ogni anno. Se da un lato questo significa una enorme quantità di rifiuti, per alcuni organismi può risultare una enorme quantità di… cibo. Secondo i ricercatori della Università di Tecnologia Chalmers in Svezia infatti, attorno al pianeta si starebbero evolvendo sempre più batteri mangia plastica, ovvero batteri dotati di enzimi in grado di scomporre la plastica nei suoi elementi di base. 70 anni sarebbero per gli scienziati un tempo sufficiente all’evoluzione naturale per fare il suo corso.

batteri mangia plastica
Foto: PxFuel

Sempre più batteri mangia plastica.

Nel loro nuovo studio pubblicato sulla rivista mBIO, i ricercatori hanno analizzato campioni di DNA provenienti da 236 località attorno al mondo. Sotto il microscopio sono finiti oltre 200 milioni di geni portando alla scoperta di almeno 30mila enzimi in grado di degradare fino a 10 tipi diversi di plastica. Per gli scienziati questo significherebbe che almeno 1 batterio 4 tra quelli presi in considerazione avrebbe le caratteristiche per evolversi in un batterio mangia plastica.

Questione di evoluzione

Si tratterebbe della prova a sostegno del fatto che la capacità di degradare la plastica da parte dei batteri a livello mondiale è fortemente legato alla quantità di inquinamento plastico. In breve, la natura starebbe trovando il modo di rispondere alle pressioni ambientali create dall’uomo grazie all’evoluzione di sempre più batteri mangia plastica. La quantità di questi batteri sarebbe in forte aumento. Al momento si conosce ancora poco riguardo alla natura e al funzionamento degli enzimi presenti nei batteri e in grado di scomporre la plastica, ma la loro presenza in così grande quantità e in località così lontane tra loro suggerisce ai ricercatori che si tratti proprio di una risposta dovuta alla spinta evolutiva.

Uno strumento per il futuro?

In un sistema produttivo che ancora sembra non voler dire addio alla plastica in tempi brevi, i batteri mangia plastica potrebbero rappresentare una soluzione. Ogni anno dalle 8 alle 14 milioni di tonnellate di plastica finiscono per essere riversate negli oceani. Qui si fratturano in microplastiche che finiscono a loro volta per entrare nella catena alimentare con effetti imprevedibili per la salute. Recentemente è stato mostrato come, in condizioni di laboratorio, le microplastiche possono danneggiare le cellule umane. Gli sforzi per il riciclo della plastica non sono sufficienti e spesso molta plastica non può essere riciclata più di una volta senza perdere gran parte delle sue qualità. Ecco perché trovare in natura enzimi in grado di scomporre la plastica in tempi brevi potrebbe portare a nuovi processi di gestione dei rifiuti plastici o al loro riciclo più efficace.


denis venturi
Denis Venturi
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte