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Satelliti, il loro impatto sull’inquinamento va considerato

Satelliti, il loro impatto sull’inquinamento va considerato

Quando i satelliti finiscono il proprio ciclo di vita bruciano e liberano in atmosfera molecole che possono influire su inquinamento e clima.

Nel mondo di oggi i satelliti in orbita sono sempre di più e la verità è che anche questi preziosi dispositivi possono aggravare il problema inquinamento. Uno studio pubblicato in Journal of Geophysical Research: Atmospheres ha insistito sulla questione e ha sollevato preoccupazioni per il futuro. I materiali liberati durante il rientro dei satelliti sembrano, infatti, in grado di alterare le dinamiche climatiche e di influire sul buco nell’ozono.

Satelliti, il loro impatto sull’inquinamento va considerato
@envatoelements

Satelliti, spazzatura spaziale e inquinamento 

I satelliti sono dispositivi ormai sempre più necessari per l’uomo ma il loro impatto sull’inquinamento viene spesso trascurato. I problemi si presentano quando questi, come ogni altra macchina, raggiungono la fine del proprio ciclo di vita. Molti di essi vengono man mano fatti scendere di quota e, quando entrano nell’atmosfera terrestre, bruciano, rilasciando particelle potenzialmente dannose, come l’aerosol di alluminio. T

ali molecole possono accumularsi in determinate zone del pianeta, interferire con le dinamiche atmosferiche o alterare gli equilibri relativi al clima. Fra gli altri metalli liberati rientrano alluminio, ferro, rame e titanio.

Conseguenze dell’inquinamento generato dai satelliti 

Per valutare l’impatto dell’inquinamento generato dai satelliti gli scienziati hanno effettuato una simulazione. Hanno, cioè, considerato un ipotetico rilascio annuale di 10.000 tonnellate di ossido di alluminio fino al 2040, per poi osservarne gli effetti. Ne è emerso che, se ciò dovesse succedere, i materiali finirebbero per accumularsi alle alte latitudini e provocherebbero, quindi, anomalie termiche in mesosfera e stratosfera. 

Queste oscillazioni, per quanto piccole, risultano in grado di produrre una riduzione del 10% della velocità dei venti del Vortice Polare Antartico, che può poi ripercuotersi sulla circolazione atmosferica del resto del pianeta. Alcuni scenari riportano anche una possibile intensificazione del Vortice Polare Artico. I problemi riguardano anche lo strato di ozono, il cui recupero potrebbe essere intaccato dall’azione delle molecole liberate.

Satelliti e inquinamento: quali sono i rischi per il futuro? 

L’inquinamento che si genera a causa dei satelliti preoccupa ormai gli scienziati. I dati mostrano che attualmente in orbita ci sono quasi 10.000 satelliti attivi e le compagnie programmano di lanciarne numeri sempre più consistenti. Entro il 2040 ci si attende, quindi, che il valore salga a 60.000

Considerando che un satellite deve essere rimpiazzato dopo circa 5 anni di attività i rischi appaiono importanti. Nella loro simulazione gli esperti hanno considerato una media di 3.000 satelliti sostituiti all’anno ma la stima potrebbe rivelarsi ottimistica.

I lanci annuali di satelliti sono triplicati nello scorso decennio e comprendere meglio le implicazioni dell’inquinamento a esso connessi appare prioritario. Le lacune da colmare sull’argomento, spesso determinate anche dalle difficoltà logistiche, sono ancora, però, molte. Cristopher Maloney, autore leader dello studio, ha sottolineato che la speranza è di poter costruire presto un modello più puntuale.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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