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Sale rosa dell'Himalaya: cosa dice la scienza?

Sale rosa dell'Himalaya: cosa dice la scienza?

Il sale rosa dell’Himalaya viene considerato un integratore naturale, ottimo per l’ipertensione, la riduzione della ritenzione idrica, la salute dei reni. Ma cosa dice la scienza?

Il sale rosa dell’Himalaya è considerato un ottimo ingrediente da utilizzare in cucina. Molti siti web e riviste lo elogiano per le sue proprietà benefiche, e viene addirittura consigliato da medici e nutrizionisti. In tanti articoli, troviamo infatti scritto che riduce l’ipertensione, la ritenzione idrica, favorisce il sonno, promuove la salute dei reni rispetto all’uso del comune sale da cucina. Tuttavia, non esistono prove scientifiche che questo tipo di sale abbia delle particolari proprietà.

Il sale rosa non proviene dall’Himalaya

Il sale dell’Himalaya, noto per il suo colore rosa, è un sale (più precisamente il minerale halite o salgemma) proveniente dal Pakistan. A dispetto del nome, non proviene dalla catena himalayana bensì da salt range, nella provincia del Punjab, in Pakistan. Si tratta di una catena montuosa estesa per circa 200 km, a qualche centinaio di km dalle vette himalayane. In queste montagne sono presenti dei depositi salini, con colori dal bianco al rosso, sfruttate sin dall’antichità, che producono circa 600.000 tonnellate di sale all’anno.

Il colore del sale rosa è dovuto agli ossidi di ferro

Oltre al colore accattivante, non esistono tutt’oggi delle prove scientifiche che attestino particolari proprietà al sale rosa. Nelle miniere di sale troviamo i residui di oceani prosciugatisi milioni di anni fa, che hanno subito vari processi geologici tali da alterarne la composizione. Quindi, oltre al cloruro di sodio possono essere presenti altre sostanze in quantità non del tutto trascurabili. Sono queste impurezze, in particolare gli ossidi di ferro, a donare al sale rosa il suo colore. La maggior parte degli articoli scientifici che parlano del sale rosa, mostrano come questo sia pressoché equivalente al normale sale da cucina.

L’unica sostanziale differenza è che il sale himalayano contiene tracce di elementi come Cadmio, Nickel, Rame, Zinco, Manganese, Piombo, Cobalto, Tellurio, Bario, Alluminio e altri. Alcuni di questi, come Rame, Zinco e Iodio, in piccole dosi sono utili per il nostro corpo, ma il sale rosa non ne contiene abbastanza. Altri invece, come il Cadmio o il Piombo, sono addirittura tossici.

In definitiva, possiamo dire che il sale rosa non riduce l'ipertensione, la ritenzione idrica, non favorisce il sonno, non promuove la salute dei reni rispetto all’uso del comune sale da cucina. Contiene impurezze che, seppure non in dosi da farlo risultare tossico, di sicuro il nostro organismo non ne trae beneficio. Quindi, non c’è alcun motivo per preferire questo sale a quello normale, bianco e raffinato. Qualsiasi sale bianco quasi puro, da salina o salgemma, può sostituire questo prodotto, ed insaporire alla stessa maniera i vostri piatti.


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Sara Biancardi
Sara Biancardi
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La mia costante ricerca della natura mi ha portata a studiare Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e ad aprire un blog dedicato alla divulgazione scientifica. Sono sempre in viaggio verso nuovi stimoli, soprattutto quelli che mi portano dentro paesaggi mozzafiato. Nel tempo che rimane mi dedico all'arte e alla fotografia naturalistica.
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La mia costante ricerca della natura mi ha portata a studiare Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e ad aprire un blog dedicato alla divulgazione scientifica. Sono sempre in viaggio verso nuovi stimoli, soprattutto quelli che mi portano dentro paesaggi mozzafiato. Nel tempo che rimane mi dedico all'arte e alla fotografia naturalistica.
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