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Il ritorno del brodo: la ricerca del «supercibo» volge al passato

Il ritorno del brodo: la ricerca del «supercibo» volge al passato

Il brodo d’ossa è nuovamente di moda. La ricerca del supercibo panacea di tutti i mali ritorna al passato riscoprendo un piatto tipico che esiste sin dall’alba dei tempi.

Il brodo d’ossa è il nuovo (si fa per dire) «supercibo». L’assidua ricerca di pietanze in grado di fornire un insieme di nutrienti adeguati ad un regime alimentare completo distoglie per un attimo lo sguardo dall’hi-tech e ritorna ad un grande classico: il brodo.

Snobbato dalle nuove generazioni

La nonna l’ha sempre saputo: quando non stai bene basta un poco di brodino d’ossa per tirarti su. Non solo la nonna, ma da tempo immemore, sin da che l’uomo ha utilizzato il fuoco per cucinare, le ossa bollite assieme alle verdure hanno sostenuto le esigenze alimentari d’intere generazioni. Tranne che nelle ultime.

Vuoi per l’onnipresente abbondanza di cibi ben più appetitosi, vuoi per il trend generalizzato di abbandonare il «vecchio» in cerca di soluzioni sempre più fantasiose se non fantascientifiche, ma il brodino era decisamente passato di moda, soprattutto tra le nuove generazioni. Meglio un bel cheeseburger con patatine, no?

Di tendenza nella Grande Mela

Eppure come spesso accade i trend hanno la tendenza ad essere circolari. Nell’assidua ricerca dell’ultimo «supercibo» in grado di convogliare il maggior numero di nutrienti nel più semplice modo possibile ecco che torna il brodo d’ossa. Negli Stati Uniti è diventata una vera e propria mania con addirittura diversi locali dedicati esclusivamente al «brodo d’asporto».

Il trend è cominciato qualche anno or sono ma ormai sempre più locali offrono brodo take-away da sorseggiare mentre si cammina. Invece del caffè o del tè alla mattina i newyorkesi più attenti scelgono il brodo d’ossa. Non solo, recentemente aziende come Ancient Nutrition hanno investito oltre 100 milioni di dollari nello sviluppo di «brodo in polvere» per far fronte alla domanda crescente d’oltreoceano. La mania del brodo rientra nel più generalizzato trend della «Paleo dieta», ovvero la ricerca di un regime alimentare che si rifaccia alle abitudini alimentari più antiche.

Dipende tutto dal «come»

Fa sorridere che improvvisamente le nuove generazioni riscoprano il valore di un piatto da sempre considerato estremamente nutriente. Il brodo d’ossa infatti è ricco di collageni, aminoacidi e minerali. Tiene sotto controllo la digestione, aiuta al mantenimento di ossa e articolazioni, fa bene alla pelle, riduce lo stress e concilia il sonno.

La nonna lo sapeva, allora perché ce ne siamo dimenticati? In una realtà come quella in cui viviamo oggi contra a volte, e purtroppo, anche il «come» qualcosa ci viene presentato. Forse nel nostro immaginario il brodo era collegato a quelle cupe serate invernali con magari qualche linea di febbre e la nonna o la mamma ad obbligarci a bere il temuto brodino. Ora invece, a quanto pare, è una scelta «cool» direttamente dai più blasonati trend maker della Grande Mela. Dove o come conta, in fondo, poco. Se più figli delle nuove generazioni berranno il brodino perché di tendenza sarà comunque un traguardo.


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REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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