Rinoceronte bianco: la scienza potrebbe salvarlo dall’estinzione

Il rinoceronte bianco settentrionale è classificato dall’IUCN come estinto, ma la scienza sembra aver trovato il modo per salvarlo. Il progetto BioRescue ha infatti puntato su fecondazione assistita e riproduzione in vitro. I risultati, condivisi in un articolo pubblicato in Science Advances, appaiono promettenti, ma ora a dividere la comunità sono le implicazioni etiche del piano.

La situazione del rinoceronte bianco settentrionale
Il rinoceronte bianco settentrionale è stato dichiarato funzionalmente estinto. Con tale definizione si classificano quelle specie non più in grado di riprodursi e, quindi, condannate a scomparire nel giro di pochi anni. Oggi nel mondo restano solo due esemplari di rinoceronte bianco settentrionale e sono entrambi di sesso femminile. L’ultimo maschio, Sudan, è morto all’età di 45 anni in Kenya, nel 2020. La colpa del declino senza ritorno è dell’uomo. I corni dei rinoceronti sono, infatti, al centro di un fiorente mercato nero e il bracconaggio risulta spietato. La crescente urbanizzazione ha, poi, privato i grandi erbivori del proprio habitat. Gli sforzi per salvare la specie non sono mancati, ma tutti i tentativi di favorire l’accoppiamento e la procreazione si sono rivelati vani.
La scienza in soccorso del rinoceronte bianco
Sul salvataggio del rinoceronte bianco settentrionale si sono concentrati alcuni ricercatori dell’Università di Osaka, coadiuvati da un team dell’Università di Padova. Gli scienziati hanno puntato sullo sperma raccolto dai maschi ormai deceduti e sugli ovociti dalle femmine ancora in vita, con l’obiettivo di arrivare, poi, ad ottenere degli embrioni in vitro. Il passo successivo consiste nell’impiantarli in femmine di rinoceronte bianco meridionale, che possano fare da madri surrogate. L’obiettivo non è la nascita di un solo cucciolo, ma favorire la ripopolazione, arrivando ad avere diversi esemplari che sia, poi, possibile liberare in natura. Il progetto ha anche raggiunto nuovi traguardi che potrebbero garantire una certa varietà genetica. Il team ha, infatti, ideato una tecnica per ottenere cellule germinali primordiali, precursori di ovociti e spermatozoi, da campioni di pelle di altri esemplari.
Una comunità divisa
Il progetto per salvare dall’estinzione il rinoceronte bianco settentrionale è stato accolto in modo tutt’altro che univoco. I ricercatori che l’hanno promosso affermano che esso rappresenta una rivoluzione e sottolineano che le tecniche potrebbero portare alla salvezza di diverse specie condannate. Molti scienziati si chiedono, però, se non sia più opportuno concentrare gli sforzi per il recupero di specie a rischio, piuttosto che per riportare indietro quelle già estinte. Altri affermano, poi, che l’impatto di simili sconvolgimenti per gli ecosistemi dovrebbe essere attentamente valutato e che il pericolo è che le conseguenze possano rivelarsi dannose. Le questioni legate all’etica sono, poi, ancora in fase di valutazione.
I nuovi progetti per riportare indietro dall’estinzione il rinoceronte bianco settentrionale stanno aprendo interessanti prospettive. Alcuni puntano, persino, a far rivivere i mammut e, per quanto le ricerche siano ancora controverse e agli inizi, alcune compagnie hanno già raccolto ingenti finanziamenti. Trovarsi a pensare a Jurassic Park diventa, forse, quasi, un automatismo.
