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Riciclare metalli più conveniente che estrarli

Riciclare metalli più conveniente che estrarli

Riciclare metalli è economicamente più vantaggioso che estrarne di nuovi. Secondo quanto riportato dall’American Chemical Society recuperare metalli dai rifiuti elettronici è oggi più conveniente.

Riciclare metalli dai rifiuti elettronici è oggi più conveniente che estrarne di nuovi. Secondo un sorprendente studio delle Università cinesi di Tsinghua e Pechino della Macquarie University in Australia e pubblicato sulla rivista dell’American Chemical Society, Environmental Science & Technology, i rifiuti come televisori, computer e telefoni sarebbero, è proprio il caso di dirlo, una vera e propria «miniera d’oro».

Un mercato fiorente

Quello del recupero dei rifiuti elettronici è oggi uno dei mercati dalla crescita più interessante in tutto il mondo. Senza dubbio l’attività di riciclo di questo tipo di rifiuti è stato un beneficio notevole per il pianeta, fin’ora tuttavia era incerto se fosse anche un beneficio economico. Secondo quanto stimato dai ricercatori, il dubbio è finalmente sciolto e ora il fenomeno ha anche una dimensione.

Dalle proiezioni è emerso che il riciclare metalli come oro e rame dai rifiuti elettronici è oggi circa 13 volte meno costoso delle rispettive estrazioni minerarie. In inglese il fenomeno è noto come «Urban Mining», traducibile come «Attività estrattiva urbana». Per dare un’idea del fenomeno: da un vecchio tubo catodico per televisori è possibile recuperare quasi mezzo chilo di rame, 250g di alluminio e 5g di oro.

Un processo sempre meno costoso

I ricercatori hanno vagliato i dati messi a disposizione da otto diverse compagnie cinesi dedite al recupero di metalli dai rifiuti elettronici, il cosiddeto «e-waste». Le spese comprendevano costi di raccolta, trasporto, energia, stipendi dei lavoratori e costo capitale di stabilimenti e macchinari. Il costo per il recupero del rame è sceso dai 5,4 €/kg del 2010 al 1,3 €/kg del 2015, per l’oro stiamo parlando di un calo dai 6700 €/kg del 2010 ai 1300 €/kg nel 2015. Per confronto, estrarre un chilogrammo di rame da una miniera costa oggi dagli 0,8 agli 1,6 €/kg mentre l’estrazione dell’oro costa oggi circa 27.000 €/kg.

Merito anche dei sussidi statali

A fare la differenza nel calcolo, riportano i ricercatori, sono anche i sussidi statali di cui le aziende di recupero possono beneficiare. Tenendo costo dei sussidi e dei ricavi della vendita dei materiali riciclati i ricercatori sono quindi arrivati alla conclusione che la «attività estrattiva urbana» risulta, per l’appunto, fino a 13 volte più conveniente.

Lo studio si è limitato al caso specifico di oro e rame recuperati da vecchi televisori ma, secondo il rapporto, indicherebbe un trend applicabile potenzialmente ad un più ampio spettro di prodotti tecnologici di scarto e a più nazioni del Globo. Secondo le Nazioni Unite e il Global E-Waste Monitor Report, stiamo parlando di qualcosa come 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici che finiranno in discarica nel solo 2018. Questi rifiuti contengono un valore in metalli, più o meno preziosi, pari a qualcosa come 40 miliardi di euro.

Fonti: American Chemical Society


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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