inNaturale
Home
>
Quali sono le specie di tigre e quanti esemplari restano al mondo?

Quali sono le specie di tigre e quanti esemplari restano al mondo?

Simbolo di forza, eleganza e coraggio, la tigre oggi è un animale a rischio estinzione: tutte le sue sottospecie sono gravemente minacciate.

Mai come oggi la tigre è a rischio estinzione. Secondo il WWF all’inizio del 1900 nel mondo si potevano trovare in natura almeno 100.000 tigri. Nel 2020, più di un secolo dopo, si stima che in natura se ne possano trovare solo 4.500 esemplari. Progetti di conservazione e ripopolamento stanno cercando di arrestare il declino e riportare la popolazione di tigri a crescere con moderato successo. 

Esiste una sola e unica “specie” di tigre ma, al suo interno, esistono gruppi con sufficienti differenze fisiche e genetiche da venire considerate “sottospecie”. Nel corso degli anni la classificazione delle sottospecie di tigre è variata nel tempo in base a studi e scoperte scientifiche. Uno studio del 2017 ad esempio aveva ridotto la tigre a solo 2 sottospecie. Oggi in genere si considerano 9 sottospecie di tigre, di cui 3 sottospecie estinte. Vediamo quali. 

specie di tigre
@envatoelements

Tigre del Bengala

La tigre del Bengala (Panthera tigris tigris) è tra le specie di tigre più immediatamente riconoscibili al mondo. Facilmente distinguibile per la sua pelliccia arancio-bruna e le distintive strisce nere la tigre del Bengala rappresenta generalmente la tigre nell’immaginario collettivo. Si tratta di una delle sottospecie di tigre più longeve e deriva il suo nome dalle aree in cui vive che comprendono diverse parti del sub-continente indiano tra India, Bangladesh, Bhutan e Nepal. 

Le tigri bianche sono una rara mutazione genetica della tigre del bengala, circa una tigre su 10mila nasce con la pelliccia bianca. Si tratta di un animale che predilige la vita nelle foreste e, con una lunghezza media tra i 2,3 e i 2,5 metri (coda esclusa) e un peso tra i 100 (per le femmine) e 260kg (per i maschi) è uno dei felini più grandi rimasti sul pianeta. Ad oggi si stima che sopravvivano circa 2500 tigri del Bengala. 

Tigre Siberiana 

La tigre Siberiana (Panthera tigris altaica), nota anche come tigre dell’Amur è la più grande tra le sottospecie di tigre. Rispetto alla tigre del Bengala il suo manto tende più al giallo-rossastro con peli più lunghi adatti per sopravvivere nel freddo clima siberiano. Le sue dimensioni possono raggiungere fino ai 3 metri di lunghezza con un maschio adulto che può raggiungere fino ai 300kg

Il suo habitat preferito sono le foreste di conifere della taiga siberiana della Russia e della parte nord-orientale della Cina. È un predatore solitario eccezionale capace di cacciare prede di grandi dimensioni come cervi, cinghiali, alci e persino orsi. Oggi la tigre siberiana è particolarmente a rischio con, si ritiene, meno di 500 esemplari rimasti in natura.

Tigre Indocinese

Nota anche come tigre di Corbett, la tigre indocinese (Panthera tigris corbetti) è una delle sottospecie di tigre continentali che vive nelle foreste tropicali dell’Indocina e del sud-est asiatico. È possibile trovare la tigre indocinese nei territori di Tailandia, Laos, Cambogia e Vietnam. Il suo manto è di colore arancione a strisce nere e tende ad essere più chiaro rispetto a quello delle altre sottospecie di tigre. Un maschio adulto può raggiungere i 2,5 metri di lunghezza e 200kg. Le femmine, generalmente più piccole, possono arrivare a 140kg. Anche per la tigre indocinese la situazione è gravissima, con meno di 500 esemplari rimasti in natura.

Tigre della Malesia

Tipica delle foreste pluviali di Birmania, Tailandia e della penisola meridionale della Malesia, la tigre della Malesia (Panthera tigris jacksoni) è una delle sottospecie di tigre più rare e meno conosciute di tigre per via della sua natura particolarmente elusiva e sfuggente che ne rende difficile lo studio. Il suo mantello si distingue per il colore arancione brillante con le strisce nere particolarmente ravvicinate tra loro. Si tratta di animali più piccoli rispetto alla media delle altre tigri coi maschi adulti che raggiungono un massimo di 130kg. La tigre della Malesia è una delle sottospecie di tigre più a rischio con meno di 200 esemplari rimasti in natura. 

Tigre di Sumatra

La tigre di Sumatra (Panthera tigris sumatrae) è la principale tra le specie di tigre non continentali, cioè quelle specie che non vivono sul continente asiatico ma sulle isole dell’arcipelago indonesiano. Il suo mantello è generalmente di un arancione più scuro rispetto alle altre sottospecie di tigre il che le consente di mimetizzarsi meglio nella fittissima foresta pluviale di Sumatra. 

Le tigri di Sumatra sono tra le sottospecie di tigri più piccole, con i maschi che possono raggiungere massimo fino a 140kg. Predatrice solitaria ed elusiva la tigre di Sumatra è nota per la sua particolare agilità nell’arrampicarsi sugli alberi e nel navigare la fitta foresta pluviale a caccia di prede. La caccia incontrollata e la deforestazione che sta piagando l’intero arcipelago indonesiano ha ridotto il numero delle tigri di Sumatra sotto i 400 esemplari. 

Tigre della Cina Meridionale

Dalle dimensioni medie (massimo 180kg per un maschio adulto) e dalla pelliccia arancio-chiaro, la tigre della Cina del Sud (Panthera tigris amoyensis) è considerata oggi “funzionalmente estinta” con poco più di 30 esemplari rimasti in cattività. In natura nessun esemplare è stato avvistato negli ultimi decenni. Il suo habitat preferito erano le montagne e foreste della Cina meridionale ma lo sviluppo economico cinese ha comportato un costo elevatissimo per la tigre riducendone drasticamente la popolazione dai circa 4000 esemplari che si contavano negli anni ’70 alle poche decine attuali. 

Tigre del Caspio 

La tigre del Caspio (Panthera tigris virgata) è una delle tre sottospecie di tigre ormai estinte. Chiamata talvolta anche “tigre grigia” a causa dei colori particolarmente tenui della pelliccia, era una tigre adattata agli ambienti freddi e temperati dell’asia centrale con predilezione per foreste e praterie. La tigre del Caspio occupava un’area estesa tra Turchia, Turkmenistan, Uzbekistan e Afghanistan, e altri paesi attorno al Mar Caspio. Si trattava di una specie di tigre particolarmente imponente coi maschi adulti capaci di raggiungere fino ai 240kg

Un tempo ampiamente diffusa, la caccia spietata e la riduzione dell’habitat naturale a causa dell’espansione dell’attività umana ne ha comportato un inesorabile declino della popolazione a partire dall’inizio del XX secolo. Dopo la mancanza di avvistamenti di esemplari in natura per decenni, la tigre del Caspio è stata dichiarata ufficialmente estinta negli anni ’70. 

Tigre di Bali

Specie nativa dell’isola di Bali la tigre di Bali (Panthera tigris balica) è un’altra delle sottospecie di tigre dichiarate estinte già dagli anni ’30 del XX secolo. La sua esistenza e storia è nota solo attraverso testimonianze storiche, museali e reperti. Si ritiene che le tigri di Bali fossero tra le sottospecie di tigri più piccole con un maschio adulto capace di raggiungere al massimo i 110kg. Anche per questa sottospecie di tigre la caccia spietata e la perdita dell’habitat naturale a causa dell’espansione dell’uomo sono da considerare le cause che hanno portato all’estinzione. 

Tigre di Giava

Nota col nome scientifico di Panthera tigris sondaica, anche la tigre di Giava è una delle tre sottospecie di tigre ormai estinte. Simile alla “cugina” dell’isola di Bali, anche la tigre di Giava viveva nelle foreste tropicali dell’isola dell’arcipelago indonesiano. Leggermente più grande rispetto agli esemplari di Bali un maschio adulto poteva arrivare fino ai 140kg di peso. Si tratta dell’ultima sottospecie di tigre estinta in ordine cronologico, con gli ultimi avvistamenti avvenuti fino agli anni ’80 del XX secolo. 

Come per le altre sottospecie di tigre, anche per la tigre di Giava sono state la caccia e la deforestazione le cause dell’estinzione. Un tempo l’isola di Giava era ricoperta di foreste ma nel 1976, queste occupavano solo l’8% dell’isola dopo essere state abbattute per far spazio all’agricoltura e all’urbanizzazione. 


denis venturi
Denis Venturi
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte